La novità che Radio Maria ha portato nel panorama radiofonico cattolico è l’uso dell’etere per una finalità di evangelizzazione sistematica. Il palinsesto prevede otto ore di preghiera su ventiquattro. Si tratta della preghiera della Chiesa: S. Messa e Liturgia delle ore innanzitutto, ma anche delle preghiere del buon cristiano al mattino e alla sera e del S. Rosario.

Scopri le preghiere che recitiamo su Radio Maria e prega con noi!

Solo una piccola parte della preghiera viene animata dagli studi radiofonici. Infatti la S. Messa e la Liturgia delle ore viene trasmessa, grazie a una rete capillare di ottanta studi mobili, dalle parrocchie, monasteri e comunità religiose (anche dagli ospedali e dalle carceri), disseminati in tutta Italia. Ogni studio mobile è condotto da più volontari e serve anche per le varie trasmissioni previste dal palinsesto.

Alle tematiche religiose e di promozione umana vengono dedicate dodici ore giornaliere. Vescovi, sacerdoti e laici (circa 150) propongono l’intero panorama della dottrina cristiana, sia con corsi di alta specializzazione, sia con conversazioni di interesse generale, dando vita ad una sorta di grande università religiosa popolare dell’etere.

Il quadro culturale è completato da trasmissioni riguardanti l’educazione, la famiglia, la medicina e problematiche sociali di attualità. Tipico di Radio Maria è di dedicare circa la metà di ogni trasmissione al dialogo col pubblico, che può intervenire via telefonica.

All’informazione vengono dedicate due ore giornaliere e prevede fra l’altro un proprio notiziario e la trasmissione del radiogiornale vaticano.

Il palinsesto è completato da due ore quotidiane di intrattenimento.

Riascolta le trasmissioni di Radio Maria divise per le principali tematiche.

La scelta dei conduttori tiene conto innanzitutto della fede personale e della preparazione culturale specifica, unite alla capacità di comunicare in un modo semplice e chiaro. Radio Maria fa esplicito riferimento all’insegnamento dottrinale ed alla linea pastorale della Santa Sede, a cui tutti i programmi si devono ispirare.

La radio, strumento privilegiato di evangelizzazione

Radio Maria è partita in Italia negli anni ottanta in un momento in cui su molti campanili venivano collocati i ripetitori che diffondevano i messaggi delle prime radio parrocchiali. Si trattava di emittenti che non erano caratterizzate da un chiaro profilo religioso, ma che tuttavia, insieme ai programmi tipici del mondo radiofonico, inserivano qua e là elementi preziosi di preghiera e di catechesi.

La loro importanza fu di mostrare quanto la radio, come mezzo inventato dal genio dell’uomo, potesse essere utilizzata per raggiungere anche le persone più lontane, entrando in tutti gli ambienti e abbattendo le barriere più impenetrabili.

La radio è un piccolo apparecchio, costa poco e può essere posseduta da tutti. Viene ascoltata in casa, in macchina, sul luogo di lavoro, in un ospedale, in una casa di riposo e persino nella cella di un carcere.

Da anni la Chiesa aveva consuetudine con questo mirabile mezzo, ma forse non si era ancora compresa l’importanza di usarlo in modo sistematico per un’esplicita evangelizzazione. Gesù  ha detto agli apostoli: “Andate e predicate”. La Radio, in quanto voce e parola, sembra fatta appositamente per raggiungere le orecchie del cuore di ogni persona.

L’aver preso coscienza dell’efficacia straordinaria di questo strumento per l’annuncio del vangelo è stato determinante nella storia di Radio Maria.

La scelta di un palinsesto religioso

Allora le radio parrocchiali trasmettevano molti programmi “profani”, nell’illusione di attirare il pubblico per poi far sentire di tanto in tanto una buona parola. Radio Maria si è distinta nel panorama di quel tempo delle radio parrocchiali italiane, ponendosi come un fenomeno a sé stante, quando, costituendosi l’Associazione Radio Maria, ha fatto una scelta decisamente religiosa ed evangelizzatrice.

Alla base del radicale cambiamento della programmazione vi era la profonda convinzione che anche l’uomo è in attesa di Dio e della sua Parola, sia pure distratto e non di rado prigioniero delle cose materiali, anche se spesso non ne è cosciente.

La scommessa di Radio Maria fu quella di costruire un palinsesto basato in gran parte sulla preghiera e sulla catechesi, nella certezza che la gente avrebbe manifestato attenzione e interesse. Per arrivare a queste decisioni, che apparivano chiaramente controcorrente, fu necessaria la fiducia nella forza del Vangelo e il coraggio di rischiare.

Una programmazione con otto ore di preghiera e dodici ore di tematiche di cultura religiosa e di promozione umana sembrava fuori dalla realtà. Ancora oggi la radio è comunemente intesa  come colonna sonora che fa da sfondo ad altre attività. Questa scelta fu invece l’inizio del “successo” di Radio Maria prima in Italia e poi nel mondo.

Scopri il palinsesto settimanale di Radio Maria e i programmi da ascoltare.

Un dono di Maria

Non è certamente un caso che fra le centinaia di emittenti parrocchiali e diocesane italiane, quella che a un certo momento si è trasformata, divenendo un faro di evangelizzazione, portasse il nome di Maria. Non è infatti la Madonna “stella dell’evangelizzazione”, come San Giovanni Paolo II l’ha chiamata nella preghiera che ha composto per Radio Maria?

Non si comprende Radio Maria se non si coglie la sua profonda caratterizzazione mariana. Non si tratta di una semplice devozione alla Madonna, che è il patrimonio di ogni buon cristiano. Sotto la spinta e l’esempio di Radio Maria anche altre emittenti cattoliche hanno inserito il rosario nel loro palinsesto. Radio Maria tuttavia si è caratterizzata e distinta come radio mariana per ragioni molto più profonde ed essenziali. La Santa Vergine è stata percepita, non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dalla sempre più numerosa famiglia degli ascoltatori, come una presenza materna, viva ed efficace, che ha accompagnato il lungo cammino di maturazione e di diffusione.

Per amore della Madonna infatti è fiorito il fenomeno mirabile del volontariato, che ha chiamato innumerevoli persone a dare il loro apporto generoso e gratuito. Per amore della Madonna gli ascoltatori hanno finanziato prima l’espansione in tutte le regioni dell’Italia e poi nelle varie nazioni del mondo. Il miracolo della crescita spirituale e della diffusione di Radio Maria nei vari continenti sarebbe incomprensibile senza l’amore dei figli per la Madre tenerissima.

La presenza della Madonna, sollecita e silenziosa nel medesimo tempo, ha guidato la difficile navigazione nell’oceano sconfinato dell’etere, facendo di Radio Maria una piccola e umile ancella della Chiesa. Con questo piccolo strumento e con mezzi umanamente poveri, non vi è dubbio che la Madonna in tutti questi anni ha risvegliato la preghiera, ha protetto la fede, ha chiamato i lontani, ha consolato i sofferenti, ha sostenuto le famiglie, ha guidato i giovani e ha diffuso in innumerevoli cuori la gioia e la pace.  Quando la gente afferma che Radio Maria è la Radio della Madonna vuole semplicemente testimoniare che la coglie come un dono del suo materno amore.

Dopo il lungo cammino percorso, se guardiamo indietro, come non vedere in Radio Maria un mirabile progetto della Madre di Dio che siamo chiamati a realizzare e a portare a compimento con la nostra generosa risposta? Ogni Radio Maria che nasce deve essere una risposta di amore a Maria. È la presenza viva di Maria nei cuori dei responsabili, in primo luogo in quello del sacerdote direttore, la vera garanzia di una feconda perseveranza.

Al servizio della Chiesa

Fin dall’inizio Radio Maria si è posta non come un gruppo o un movimento particolari, sia pure di ispirazione cattolica, ma come un servizio alla Chiesa. Essa è una iniziativa di cattolici potenzialmente aperta a tutta la realtà ecclesiale nella sua complessità e nella varietà dei suoi carismi.

L’Associazione Radio Maria, che rappresenta la proprietà della Radio e ne custodisce l’identità e il carisma originario, è formata da cattolici, sacerdoti e laici, religiosi e religiose, che provengono dalle più diverse realtà ecclesiali. La stessa cosa si può dire per i responsabili della Radio ai vari livelli, come anche dei conduttori dei programmi e di tutta la vasta schiera del volontariato. L’importante è che colgano lo spirito di Radio Maria e se ne lascino permeare. La Madonna, Madre della Chiesa, infatti non può che infondere nei suoi figli un autentico “Sentire cum Ecclesia”.

La caratterizzazione di Radio Maria come emittente di servizio ecclesiale comporta innanzitutto una fedeltà senza incrinature al Magistero della Chiesa, in particolare del Santo Padre, non solo per quanto riguarda l’insegnamento della fede e della morale, ma anche quanto riguarda gli indirizzi pastorali fondamentali.

Radio Maria non solo opera in sintonia con la Chiesa, ma si sente impegnata a promuovere una comunione sempre più profonda. Lo fa in modo particolare con i collegamenti di preghiera dalle varie parrocchie e realtà ecclesiali e promuovendo nei suoi programmi il dialogo, la comprensione e l’amore per la Chiesa. La stessa famiglia mondiale di Radio Maria deve essere vissuta sempre di più come un esempio concreto di comunione ecclesiale.

La figura del sacerdote direttore

La presenza della Chiesa in Radio Maria è rappresentata in modo particolare dalla persona del Direttore che deve essere sempre un sacerdote che abbia il permesso del suo Ordinario. In un realtà complessa come l’Associazione Radio Maria, gli organismi e le figure di rilievo sono molteplici, come evidenziate dallo statuto giuridico. Il sacerdote direttore ha un valore fondamentale per garantire la dimensione ecclesiale del servizio di Radio Maria.

Il suo compito riguarda tutto il complesso della programmazione, in modo particolare

  • la scelta dei conduttori
  • garantire all’autorità ecclesiastica competente l’ortodossia degli insegnamenti e il bene prezioso della comunione ecclesiale. Egli è infatti il responsabile di tutto ciò che viene trasmesso.
  • organizzare la vita interna della redazione, in modo tale che sia un luogo esemplare, di lavoro, di accoglienza e di pace.
  • essere una guida e un esempio per i conduttori e l’animatore spirituale del volontariato
  • essere anche la figura pastorale di riferimento per gli ascoltatori, assicurando la sua presenza quotidiana ai microfoni. Dalla sua voce infatti deve partire l’invito frequente, convinto e convincente, a fare sacrifici e a dare gli aiuti necessari per sostenere e diffondere Radio Maria.

Per la centralità di questo ruolo in una radio di evangelizzazione e per le responsabilità che comporta, il sacerdote direttore deve dedicarsi a tempo pieno all’adempimento dei suoi compiti, nella consapevolezza che rappresentano un’attività pastorale di grande importanza per la Chiesa e per la realizzazione stessa della sua missione sacerdotale. L’esperienza ci insegna che, quando il sacerdote direttore si impegna a tempo pieno, una Radio Maria fiorisce rapidamente.

Radio di fede, di preghiera e di conversione

La forza trascinante di Radio Maria, che spiega in gran parte il suo successo prima in Italia (dove pure ci sono circa trecento radio cattoliche) e poi nel mondo, è dovuto in primo luogo alla esplicita e fervente testimonianza della fede cristiana e cattolica.  Per sua natura il cristianesimo non può essere predicato se prima non è vissuto.

Il fenomeno di Radio Maria sarebbe inspiegabile senza l’azione della Grazia e della Madre della Grazia che ha infiammato i cuori di tante persone semplici, le quali hanno risposto alla chiamata e si sono cimentate nell’impresa. L’impegno personale in un cammino spirituale deve coinvolgere tutti coloro che partecipano al servizio di Radio Maria. Le trasmissioni, per quanto ben preparate e perfette tecnicamente, sarebbero vane se mancasse la testimonianza di una fede vissuta.

Ciò che una qualsiasi persona deve percepire, accendendo Radio Maria, è quella di una testimonianza sincera, convinta e gioiosa della fede. Questo può avvenire mediante qualsiasi trasmissione e non soltanto in quelle strettamente religiose. Dalle parole dei vari conduttori  come da quelle degli ascoltatori deve trasparire l’apertura del cuore a Dio, la testimonianza della verità, l’impegno di santità. Radio Maria deve essere uno strumento per avvicinare gli uomini a Dio e renderli sempre più fratelli fra di loro.

Essa si deve impegnare con i suoi ascoltatori in un vero e proprio cammino spirituale. Il fine ultimo di tutte le trasmissioni è quello di aiutare la Chiesa nella sua missione divina di salvare le anime. Per questo motivo Radio Maria, in un mondo che non di rado ha voltato le spalle al Vangelo, deve far sentire con forza l’annuncio della conversione, indicando agli uomini la via della salvezza e mostrando ai lontani le sorgenti inesauribili della misericordia.

Questo continuerà ad essere possibile se in primo luogo i responsabili della Radio e i conduttori dei programmi si sentiranno personalmente impegnati in un cammino di conversione. Il fervore della vita cristiana viene sostenuto a Radio Maria non solo con la catechesi, ma anche e soprattutto dando ampio spazio alla preghiera. Fin dagli inizi un terzo del palinsesto è occupato dalla preghiera, che è l’anima dell’intera programmazione.

Mediante la preghiera in tutte le sue varie forme Radio Maria alimenta la fede, accompagna lungo il cammino spirituale, favorisce la comunione ecclesiale. I programmi di preghiera sono sempre i più seguiti dalla gente e per questo devono essere oggetto di particolare cura e attenzione.

Scopri le preghiere che recitiamo ogni giorno su Radio Maria e prega con noi!

Radio missionaria

Per sua natura la radio arriva ovunque, catturando l’ascolto nei luoghi più remoti e impensati. È uno strumento particolarmente predisposto alla missione verso i lontani. Non solo la voce di Radio Maria alimenta e sostiene la fede dei cristiani che già frequentano la Chiesa, ma raggiunge molti di coloro che ne sono lontani, i quali però sentono nel loro cuore il richiamo di Dio.

Bastino a questo riguardo le testimonianza dei sacerdoti confessori che attestano il ritorno alla pratica religiosa di molti cristiani tiepidi, i quali si sono riavvicinati alla Chiesa ascoltando Radio Maria. Non di rado la testimonianza della fede arriva agli orecchi del cuore di non credenti, dissipando i pregiudizi, aprendo i cuori all’azione della Grazia e creando i presupposti per un’accoglienza della fede.

Questa attenzione per i lontani deve essere una caratteristica di tutte le Radio Maria, oltre naturalmente alla sollecitudine pastorale per le pecorelle che sono nell’ovile. Tuttavia la dimensione missionaria di ogni Radio Maria si deve evidenziare nell’impegno concreto di appoggiare le iniziative della Famiglia Mondiale per diffondere la Radio in ogni parte del mondo.

A questo riguardo la storia della Radio fondatrice è esemplare per tutti. Nata in una zona specifica dell’Italia, dopo che si sono raggiunti i limiti regionali, la gente stessa ha voluto che si coprisse, con i propri sacrifici, l’intero territorio nazionale. Conseguito questo traguardo, è sorto quasi spontaneo il progetto di portare Radio Maria nelle altre nazioni del mondo. Gli ascoltatori non hanno esitato ad aiutare, con la propria generosità, la diffusione di Radio Maria nei vari continenti, rendendo possibile la nascita della Famiglia mondiale e sostenendone l’opera.

Questo esempio sta a significare che nessuna Radio Maria può rinchiudersi in se stessa, paga di ciò che ha conseguito nel suo territorio. Ognuna deve aspirare a farsi sostenitrice di un progetto per sua natura universale e missionario, secondo lo spirito della Chiesa cattolica.

Radio di corresponsabilità

Nei documenti fondazionali, dove si descrive il carisma di Radio Maria, giustamente si sottolinea che è una sua caratteristica essenziale la rinuncia alla pubblicità e a quei finanziamenti che ne potrebbero compromettere l’indipendenza e la libertà. Radio Maria si basa unicamente sulla fiducia nella Divina Provvidenza.

Tuttavia la certezza negli aiuti del Cielo, che fa parte della visione cristiana della vita, non deve diventare un alibi per sfuggire alle proprie responsabilità. Fin dagli inizi Radio Maria ha stretto come un patto con i suoi ascoltatori, affermando che l’avventura sarebbe proseguita, finché ci sarebbe stato un pubblico disposto a fare sacrifici per sostenerla.

Per ogni passo in avanti e per ogni nuovo progetto sono stati coinvolti gli ascoltatori. Essi si sono sentiti corresponsabili nell’opera mirabile che è stata realizzata e sono ben fieri di aver aiutato la Madonna. Non vi è dubbio che Radio Maria sia nel medesimo tempo un dono di Maria a noi ma anche un nostro dono a lei.

Questo patto fra Radio Maria e i suoi ascoltatori vale per ogni Radio Maria del mondo. Chi ascolta Radio Maria deve rendersi conto che si tratta di una emittente che vive e cresce con i sacrifici del suo pubblico. Questi sacrifici vanno richiesti e motivati, ma soprattutto vanno meritati con l’impegno e il fervore con cui si lavora per la radio e per i suoi programmi.

Senza questa capacità di entrare nel cuore delle persone e di coinvolgerle nel progetto della Madonna, una Radio Maria non può avere futuro. La gente si mobilita ed è disponibile a fare sacrifici solo se è cosciente che sta aiutando la Madre di Dio e della Chiesa a salvare le anime. Naturalmente una radio, che è frutto dei sacrifici e della generosità della gente che ascolta, comporta una gestione del denaro controllata, rigorosa e responsabile, in modo tale che risulti irreprensibile e che sia finalizzata costantemente all’attuazione del progetto.

Scopri come sostenere Radio Maria.

Radio di volontariato

Il volontariato è un aspetto fondamentale di Radio Maria, la quale fin dall’inizio si è delineata come una iniziativa largamente sostenuta dal popolo di Dio. La motivazione profonda dei volontari che in vari modi cooperano al progetto è in ultima istanza un amore profondo per la Madonna.

Se tante persone si mobilitano per sostenere Radio Maria nei modi più diversi, sia con le offerte volontarie come nell’adempimento delle varie forme di servizio, questo dipende dal loro desiderio di aiutare la Madonna a realizzare i suoi piani di amore. Per la Madonna si possono chiedere i più grandi sacrifici e i più grandi atti di generosità. Senza l’amore alla Santa Vergine il volontariato rimane una chimera.

Anche coloro che, lavorando a tempo pieno a Radio Maria, usufruiscono di un normale contratto di lavoro, possono e debbono coltivare lo spirito dell’autentico volontariato, dando il loro apporto generoso con l’amore e l’entusiasmo di chi è consapevole di operare per una grande e nobile causa.  Per quanto riguarda l’utilizzo dei volontari, vale il principio che esso deve essere il più ampio possibile, avvalendosi di persone fisse e retribuite soltanto quando ciò è indispensabile per il funzionamento della Radio.

Il carisma

Approfondisci il carisma di Radio Maria leggendo l’intervento di Padre Livio al II Convegno Mondiale di Radio Maria (pdf).