“PERCHE’ NON QUALCUN ALTRO?”

Testimonianza di Marija di Medjugorje data nella Chiesa di Rezzoaglio (Ge) il 16 Febbraio 1989

(Note al testo a cura di Padre Livio)

Voglio innanzi tutto salutare tutti voi che siete qui presenti questa sera, in modo particolare quelli che conosco già, persone che ho riconosciuto e che sono già state a Medjugorje. Questo incontro è per me una grande gioia, perché siamo come una famiglia e fra di voi mi sento come a casa mia. Sono certa che a partire da questa sera diventeremo tutti ancora di più amici. Siamo già fratelli e sorelle in Cristo, ma da questo momento saremo ancora di più legati dai messaggi che la Madonna ci rivolge, ormai da sette anni. (Nota 1: La Madonna invia i messaggi innanzi tutto alla parrocchia di Medjugorje, che lei ha scelto per risvegliare la fede e per condurla sulla via della santità. Poi però li rivolge a tutti gli altri, che accolgono la sua chiamata e che formano fra di loro una grande famiglia spirituale, unita dal vincolo dei messaggi).

Voglio dirvi i messaggi che la Madonna continuamente ci ripete e che sono i più importanti. ( Nota 2: I messaggi più importanti ribaditi da tutti e sei i veggenti sono il richiamo alla fede, alla preghiera, al digiuno e alla conversione e alla santità della vita, al fine di avere la pace. Tuttavia è bene sottolineare che ogni parola della Madonna è importante e che tutti i suoi messaggi hanno un valore inestimabile). La Madonna è venuta come Regina della pace, iniziando le apparizioni il 24 Giugno del 1981 e da allora appare ogni sera. All’inizio appariva sulla montagna delle prime apparizioni (Podbrdo). Ora appare ogni giorno nella Chiesa di Medjugorje, dove si trova il coro. ( Nota 3: La Regina della pace appare dove si trovano i veggenti. Non è legata a un particolare luogo, anche se la montagna dove sono avvenute le prime apparizioni è considerata un luogo privilegiato, dove i pellegrini si recano a pregare e dove la Madonna ha promesso di lasciare un segno, che, secondo la testimonianza dei veggenti, sarà visibile, indistruttibile, durevole e bellissimo).

I messaggi più importanti, che la Madonna ci richiama più volte e che desidera siano vissuti da tutti noi, sono la preghiera, il digiuno, la confessione, la conversione e la S. Messa. Questi messaggi dobbiamo metterli  al centro della nostra vita, sforzandoci di metterli in pratica. ( Nota 4: La Madonna viene qui sulla terra non tanto per fare delle rivelazioni particolari che soddisfino la curiosità insaziabile delle nostre orecchie, quanto per richiamarci alla  vita cristiana nel suo aspetto morale e sacramentale. Senza i frutti di conversione difficilmente le apparizioni acquistano credibilità agli occhi della Chiesa che le deve giudicare).

All’inizio la Madonna dava i messaggi ogni Giovedì, mentre ora li dà ogni 25 del mese. La Madonna ha detto che questi messaggi sono in primo luogo per la Parrocchia e poi per tutti coloro che li vogliono accogliere e vivere, perché desidera condurci tutti su un cammino di santità. ( Nota 5: La Regina della pace ha dato i messaggi del Giovedì dal 1 Marzo 1984 al 8 Gennaio 1987; quelli del 25 del mese a partire dal 25 Gennaio 1987. Questi messaggi, che potremmo chiamare “ a scadenza regolare”, sono dati attraverso la veggente Marija Pavlovic. Tuttavia anche attraverso gli altri veggenti la Madonna dà dei messaggi. In particolare attraverso Ivan in occasione dell’incontro con la Madonna del suo gruppo di

 preghiera che avviene circa due volte alla settimana, dopo la consueta apparizione. Inoltre Vicka nel suo incontro con i pellegrini riferisce i Messaggi che la Madonna ha dato a lei. Nei primi anni i veggenti assistevano insieme all’apparizione. Successivamente si sono sparsi nel mondo, pur abitando prevalentemente a Medjugorje. Ora ( Gennaio 2001) sono tre i veggenti che hanno l’incontro quotidiano con la Madonna: Vicka, che abita a Medjugorje; Marija che abita a Monza ( Mi); Ivan che, pur abitando a Medjugorje, ha lunghi soggiorno negli Stati Uniti da dove è originaria sua moglie).

I messaggi della Regina della pace sono semplici, ma nel medesimo tempo profondi e duri da mettere in pratica. Noi vediamo come la Madonna parla con una grande semplicità, ma nel medesimo tempo ci rendiamo conto che, quando dobbiamo vivere quello che ci dice, è necessario  un forte impegno. E tuttavia vediamo che un grande aiuto ci viene ogni giorno dalla Madonna, la quale non si stanca mai di invitarci. (Nota 6: La Madonna è arrivata fino a dire: “ Vi suppplico: convertitevi”. Aspetta da parte nostro un po’ di buona volontà. Poi è lei stessa che tiene stretta la mano che le abbiamo dato. Ma senza il nostro assenso, per quanto debole sia, lei non può aiutarci. “ Avete il libero arbitrio: dunque fatene uso!”, dirà  per scuoterci dal nostro torpore).

La Madonna è tanto umile, ma nel medesimo tempo è una Madre che ci guida, in particolare sulla via della preghiera. Sono venuta qui in questo posto per alcune settimane, per rimanere in ritiro. Sono stata un po’ nascosta e ho approfittato del fatto che qui la maggior parte delle persone non mi conoscono per percorrere questa valle e per visitare le chiese che vi sono disseminate e la cosa che più mi ha colpito è il fatto che qui la preghiera è morta. ( Nota 7: Rezzoaglio, dove Marija si trova, è una località dell’appennino ligure, in provincia di Genova. L’entroterra ligure è disseminato di numerose e incantevoli chiesette, costruite dalla fede dei padri. Molte ora sono chiuse o poco frequentate. La stessa cosa si potrebbe dire dell’intera Italia. La Madonna è venuto sulla terra in primo luogo per riaccendere la fede mediante la preghiera).

Si può ben dire purtroppo che la preghiera è morta, perché vedevo delle persone, ed è una cosa che mi ha molto colpito, le quali, quando una Messa dura solo venti minuti, già aspettano impazientemente che il sacerdote dia la benedizione per andarsene via.  Questo fatto mi ha molto colpito perché noi a Medjugorje stiamo in Chiesa per tre ore e poi, quando tutto è finito, restano ancora i gruppi di preghiera. Alla sera andiamo sulla montagna a pregare e a cantare. Sono rimasta molto impressionata, perché è una cosa così diversa da Medjugorje!  ( Nota 8: Anche la parrocchia di Medjugorje ha fatto un cammino progressivo di preghiera, sotto la guida della Regina della pace, la quale ha volte ha dovuto fare richiami molo energici, perché la popolazione riteneva la preghiera eccessiva. In una occasione la Regina della pace ha minacciato di non dare più messaggi se non fosse stato accolto il suo invito a ravvivare in modo speciale la preghiera in famiglia).

In qualche occasione, quando, al termine della S. Messa, volevo restare ancora un po’ in chiesa a pregare, venivo invitata ad uscire dalla persona incaricata a custodire la chiesa, perché doveva chiudere. Sono rimasta colpita, perché tutto questo non è imputabile ai sacerdoti, i quali sarebbero contenti che ci si fermasse un po’ di più a pregare, come mi hanno confermato quando ho parlato con loro. E’ proprio la gente che non risponde , perché noi diciamo di essere cristiani  e di essere credenti, ma non abbiamo il contatto con Dio mediante la preghiera. Così, non avendo il contatto con Dio, non l’abbiamo neppure col nostro prossimo,  con il sacerdote nelle parrocchie e neppure con noi stessi.  Non abbiamo il desiderio di avvicinarci a Dio che è la cosa più importante nella nostra vita. (Nota 9: Come si può osservare da queste parole di Marija, la Madonna ci attira a sé per orientarci a Dio. La santa Vergine è la più perfetta adoratrice di Dio. Alla sua scuola Dio diviene il centro e il fine della vita. I veggenti di Medjugorje hanno attinto dal loro quotidiano incontro con la Madonna una spiritualità fortemente cristocentrica. La Madre di Dio li ha plasmati a sua immagine e somiglianza).

A questo riguardo desidero raccontarvi l’esperienza della mia vita, che è profondamente cambiata dopo il mio incontro con la Madonna. Per me l’essere stata scelta dalla Madonna è stato un avvenimento straordinario e tante volte mi sono chiesta: “ Perché io? Perché non qualcun altro?” Io non sono buona e certamente c’è qualcuno che è più buono di me. Vedo i miei difetti e i miei lati negativi, ma poi vedo anche che Dio ha scelto noi sei e il perché ci  ha scelti e comprendo che per lui la cosa più importante è che rispondiamo. ( Nota 10: Quando domandarono a Bernadette perché mai la Madonna avesse scelto proprio lei, rispose che ciò dipendeva dal fatto che  era la più povera e la più ignorante e che ci fossa stata una fanciulla più ignorante, la Madonna avrebbe scelto quella. Marija qui vuol dire che la Madonna non si è rivolta ai migliori, ma al contrario ha scelto dei ragazzi con i loro limiti e difetti, proprio perché potessero fare un cammino di conversione ).

Una volta abbiamo chiesto alla Madonna perché mai avesse scelto proprio noi, che non siamo buoni e la Madonna ha risposto che Dio ha permesso a lei di scegliere e ha scelto noi, ma ora desidera che rispondiamo con la nostra vita . ( Nota 11:  I sei ragazzi scelti della Madonna non erano in realtà  né migliori né peggiori degli altri. Sicuramente fra i coetanei del villaggio vi erano ragazzi e ragazze più fervorosi di loro. Forse le loro famiglie ci rimasero male, non avendo la Madonna scelto i loro figli. Tuttavia è mirabile come tutti i parrocchiani abbiano sempre rispettato senza discutere le decisioni della Madonna).

Poi ho un po’ alla volta capito che la Madonna non solo ha scelto noi perché, non essendo buoni, avevamo bisogno di convertirci, ma anche perché all’inizio noi eravamo dei ragazzi che non si dedicavano molto alla preghiera. Sì, certamente andavamo in Chiesa e pregavamo come tutti gli altri, ma solo dopo abbiamo compreso  l’importanza della preghiera e abbiamo sentito il bisogno di vivere tutto quello che la Madonna ci richiedeva. ( Nota 12:  Il pensiero di Marija è molto chiaro: la Madonna ha scelto dei ragazzi ancora informi sotto il profilo spirituale, per poterli condurre lungo un itinerario di vita cristiana sotto la sua guida. Si tratta di un pensiero profondamente vero. Infatti la Madonna un giorno dirà ai veggenti che loro stessi dovevano essere un segno della sua presenza in mezzo alla gente. Attraverso la loro crescita spirituale la Madonna ha guidato sul cammino di perfezione tanti altri, specialmente i giovani. A Medjugorje non vi è stata la “beatificazione” dei veggenti da parte dei pellegrini, come invece si è verificato per Bernadette. La fanciulla di Lourdes si lamentava di essere ritenuta ciò che non era. I veggenti di Medjugorje sono sempre rimasti in un ambito di sana normalità, ma tuttavia senza sbandamenti e ben saldi nella fede e nella morale).

Ad esempio per noi ora non è un problema pregare per delle ore, ma all’inizio non era così e la Madonna ha incominciato chiedendoci la preghiera dei sette Pater, Ave e Gloria. Successivamente ci ha chiesto una corona del rosario e poi il rosario tutto intero, i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Noi abbiamo cercato di rispondere e di mettere in pratica a cuore aperto, ma all’inizio avevamo paura e la venuta della Madonna nessuno di noi se l’aspettava. ( Nota 13: Marija giustamente insiste che i veggenti stessi hanno fatto un lungo e impegnativo itineriario di preghiera, affinché noi tutti abbiamo il coraggio di iniziarlo. Lei sottolinea il punto di partenza dei veggenti, molto simile a quello in cui si trova la maggior parte della gente, perché non ci si scoraggi nell’incominciare noi stessi il medesimo cammino. Anche nella nostra vita la Madonna fa irruzione all’improvviso, e quando meno se l’aspettavano, molti si sono trovati pellegrini a Medjugorje, rispondendo quasi inconsciamente a una misteriosa chiamata).

Che cosa posso dire della Madonna? Pensare che la Madonna è la Regina del cielo e della terra, per noi è stata una cosa difficile da comprendere, anche perché eravamo dei bambini, ma soprattutto era una cosa che non potevamo assorbire bene, perché eravamo troppo piccoli. (Nota 14:  All’inizio delle apparizioni questa era l’età dei veggenti: Vicka diciassette anni; Mirijana sedici anni; Marija sedici anni; Ivan sedici anni; Jvanka quindici anni; Jakov dieci anni. )

Dopo però, quando abbiamo incominciato  ad avvertire il bisogno di vivere i messaggi, quando abbiamo compreso che la Madonna ci chiama e ci fa delle richieste, per noi è incominciata l’esperienza della gioia, perché vedevamo che la Madonna era contenta. Vedere la Madonna contenta è qualcosa non si può esprimere. E’ una esplosione di gioia. ( Nota 15: Con parole semplici qui Marija descrive un’esperienza spirituale di incommensurabile valore. Se infatti è grande la gioia che si prova nell’essere amati da Dio, una gioia ancora maggiore la si prova quando lui, nella sua infinita condiscendenza, si mostra contento di noi e del nostro piccolo cuore. Gioire di dare gioia a Dio è senza dubbio un momento privilegiato del cammino di perfezione).

Avviene come col bambino al quale la madre dà del cioccolato che non è solita dare. Per la verità per noi è una cosa diversa , che non possiamo esprimere con le parole  e sentiamo che le espressioni che usiamo ogni giorno sono troppo povere e non rendono il significato ( Nota 16: Tutti i veggenti di Medjugorje insistono su questa inadeguatezza delle parole e delle immagini per descrivere l’esperienza spirituale che provano nell’incontro con la Madonna. D’altra parte anche noi difficilmente riusciamo a verbalizzare ciò che accade nel fondo del nostro cuore, quando Dio si degna di versare la dolcezza della sua grazia e del suo amore).

Anche per descrivere come è la Madonna non si possono trovare le parole adatte. Quando vogliamo rappresentare l’aspetto della Madre di Dio o il colore delle sue vesti, prendiamo i colori che qui sulla terra sono i più somiglianti, ma quelli che ha la Madonna non esistono qui. Non è possibile descrivere adeguatamente come la Madonna appare, come io la vedo ogni giorno. ( Nota 17: Marija qui afferma che l’esperienza del soprannaturale è ineffabile e le espressioni umane con cui l’uomo cerca di comunicarlo sono inadeguate. Si tratta di un insegnamento classico  della teologia mistica).

La Madonna appare come una persona viva, come una di noi, che possiamo toccare, parlare con lei e sentire la sua voce. ( Nota 18: La Madonna non appare come potrebbe apparire un angelo o un santo, i corpi dei quali non sono reali. Gli angeli infatti sono puri spiriti e le anime in cielo, come quelle in purgatorio e all’inferno, non hanno attualmente un corpo, del quale saranno rivestite solo alla fine del mondo. La Madonna ha un corpo vero, glorificato, ad immagine di quello di Cristo risorto. I veggenti non solo l’hanno toccata, ma in particolari momenti, come in occasione del loro compleanno o di quello della Madonna, si sono scambiati con lei un bacio. Essi affermano che la Madonna ha un corpo vero, anche se non è come il nostro. In questa esperienza viene implicitamente confermato il dogma dell’Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria in anima e corpo).

Ordinariamente quando la Madonna appare ha un vestito grigio lungo, un velo bianco, anch’esso lungo, che le copre il capo, intorno al quale vi è una corona di dodici stelle come un cerchio e scende posando sopra una nuvola di vari colori. Ha gli occhi azzurri e i capelli neri. In occasione delle grandi festività la Madonna ha i medesimi vestiti, però tutti dorati, che sono bellissimi  e sottolineano la straordinaria bellezza di cui è circonfusa la Madonna. ( Nota 19: Nelle varie apparizioni di cui è ricca la storia della Chiesa vi è una impressionante concordanza di testimonianze nel sottolineare che la Madonna è giovanissima, circa venti anni, e bellissima. La fanciulla di Nazareth, ora glorificata ad immagine del Figlio, ha certamente un suo preciso aspetto e una sua identità fisica. Tuttavia nella varie apparizioni sembra voler prendere qualcosa della realtà locale, sia nell’aspetto come a volte nelle vesti. A Guadalupe il volto della Madonna richiama qualcosa degli Indios locali, mentre a La Salette è vestita come le donne del posto. Si tratta di adattamenti pedagogici che fanno parte del messaggio. Con essi la Madonna vuole sottolineare che è vicina a tutti ed è Madre di tutti. Anche la varietà delle vesti ed altri particolari fanno parte del messaggio, anche se non sempre è possibile decifrare con sicurezza il significato.

Il giorno di Natale la Madonna appare sempre con Gesù Bambino in braccio. Una volta abbiamo fatto un’esperienza bellissima, che ha colpito tutti noi e durante l’apparizione abbiamo persino riso con la Madonna. La Madre di Dio, come ogni Natale, è arrivata con Gesù Bambino in braccio e lo ha coperto col suo manto. Abbiamo visto un bambino che era appena nato, noi abbiamo pensato da due o tre ore, e mentre la Madonna lo teneva fra le mani, per un momento Gesù si è girato, poi si è nascosto sotto il manto della Madonna; quindi si è di nuovo girato e ha guardato verso di noi, quindi si è di nuovo nascosto; per la terza volta, quando si è girato verso di noi, ci ha schiacciato l’occhio. Per noi è stata un’esperienza bellissima, difficile da spiegare, nella quale abbiamo compreso come quel Bambino è Dio. Un bambino appena nato non è consapevole di nulla. Tante volte noi abbiamo visto un neonato, anche di un mese, che non è cosciente, mentre noi abbiamo visto un Bambino che sa tutto, perché è Dio. Vedendoci ridere durante l’apparizione, i nostri sacerdoti ci hanno chiesto: “ Ma che cosa è successo?”. Noi abbiamo così raccontato quello che era avvenuto e quella bellezza che avevamo sperimentato nel cuore e avevamo visto ( Nota 20: Con un gesto molto semplice il Bambino Gesù ha rivelato la sua divinità ai veggenti. Pur essendo un neonato di poche ore, mostra di essere consapevole di tutto. Schiacciando l’occhio, sottolinea anche quella familiarità sublime che ormai si è instaurata fra Dio e gli uomini con l’Incarnazione. La Madonna, che lo tiene in braccio, è la sua ancella. I veggenti, come ognuno di noi, siamo con Maria al suo servizio nell’opera della Redenzione del mondo).

La Madonna ci ha anche fatto vedere il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno per mostrarci che esiste un’altra vita dopo questa. ( Nota 26: La Madonna durante un’apparizione ha mostrato ai veggenti il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno, così come era avvenuto a Fatima con la visione dell’inferno ai tre pastorelli. Inoltre la santa Vergine ha portato due veggenti, Vicka e Jakov, nell’aldilà col loro corpo, per visitare con loro il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno, riportandoli poi sulla terra. Il richiamo dell’eternità è molto forte nel messaggio della Regina della Pace ed è rivolto ad una società dove molti pensano che con la morte finisce tutto. In più occasioni la Madonna ci ricorda che la vita è un cammino verso l’eternità e che il cielo è la meta a cui dobbiamo tendere).

Abbiamo visto il Paradiso come un grande spazio dove vi erano moltissime persone, perfette fisicamente e di un età che noi pensiamo fosse di 33 anni. Erano tutte piene di gioia, con un volto luminoso e lunghe vesti di tre colori diversi, ma non sappiamo il significato di questi colori. La Madonna ha detto che tutte queste persone qui sulla terra hanno cercato di compiere la volontà di Dio e per questo sono andate in Paradiso. Ora ringraziano il Signore per tutto quello che ha fatto qui sulla terra e sempre più conoscono e ringraziano Dio per tutte le grazie che hanno ricevuto quando erano qui. ( Nota 27: Le anime del paradiso non hanno ancora il loro corpo, di cui saranno rivestite nel giorno delle resurrezione. La Madonna però le mostra profeticamente come saranno alla fine dei tempi ad immagine di Gesù Risorto. La perfezione fisica dei corpi e l’età di 33 anni stanno ad indicare che ogni corpo, pur nella sua identità unica e irripetibile, è un riflesso del corpo glorioso di Cristo. Ciò che caratterizza il paradiso sotto il profilo esistenziale è la gioia immensa delle anime, unita alla lode, al ringraziamento e all’adorazione.)

Dopo la Madonna ci ha mostrato il Purgatorio, che è anch’esso un grande spazio, avvolto ad una densa nebbia, dentro la quale abbiamo sentito le grida delle persone che desiderano le nostre preghiere. La Madonna ci ha detto che le anime, che si trovano in purgatorio, qui sulla terra sono state incerte nella loro fede in Dio e per questo sono andate in Purgatorio. La loro più grande sofferenza consiste nel fatto che ora sono consapevoli che esiste Dio e il Paradiso e soffrono per non aver vissuto la fede sulla terra, pur avendone avuto la possibilità e per non poter andare subito in Paradiso. Ora attendono le nostre preghiere, i nostri sacrifici e le S. Messe che offriamo per loro. La Madonna ci ha anche detto che, mentre noi preghiamo per loro, anch’esse possono intercedere davanti a Dio per noi. Per se stesse però non possono pregare.   

(Nota 28: E’ qui esposta in modo mirabile la dottrina cattolica sul purgatorio. La nebbia in cui le anime sono avvolte sta a indicare una situazione esistenziale di speranza. Il motivo per cui esiste il purgatorio è dovuto alla debolezza della fede, della speranza e della carità in cui molte persone vivono e muoiono. La natura della sofferenza è colta con molto profondità. C’è il rimpianto per non aver amato Dio sulla terra, quando c’era la possibilità e quando amarlo era meritorio. Ma c’è anche il desiderio di raggiungere Dio in paradiso, che fa patire all’anima le sofferenze d’amore. Infine è correttamente esposta la dottrina della Comunione dei Santi, in base alla quale noi possiamo aiutare le anime del purgatorio, mentre loro possono ricompensarci pregando per noi, ma non per se stesse).

Infine abbiamo visto l’inferno, che è un grande spazio con al centro un grande fuoco dove c’erano tante persone, ma in modo particolare abbiamo visto una ragazza giovane che è precipitata nel fuoco e poi ne è uscita somigliante a una bestia. La Madonna ci ha detto che Dio ha dato a tutti noi la libertà e che ognuno con la sua libertà risponde. Così loro qui sulla terra hanno scelto liberamente il peccato e sono andate per scelta propria all’inferno. Ci ha detto anche che non dobbiamo pregare per loro, perché non desiderano le nostre preghiere. ( Nota 29: La visione dell’inferno, che la Madonna ha mostrato ai veggenti di Medjugorje, non è diversa da quella mostrata ai tre pastorelli di Fatima. Del fuoco eterno dell’inferno è Gesù stesso che ne parla in diverse circostanze. Si tratta di una visione spaventosa, ma di chiara matrice biblica. E’ incredibile come dei sedicenti teologi tentino di svuotare l’insegnamento evangelico sull’inferno e la sua eternità con argomenti che dimostrano soltanto il vacillare della loro fede. L’immagine delle persone che, cadendo nel fuoco, si trasformano in orribili animali è particolarmente eloquente. Non si tratta affatto di un fuoco “purificatore”, come stoltamente sostengono alcuni, ma di un fuoco “pervertitore”. E’ infatti il fuoco della negazione di Dio, dell’odio e della superbia in cui ardono i demoni e le anime impenitenti.

Alcuni poi prendono a pretesto la divina Misericordia per negare l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Tuttavia la perdizione eterna delle anime non è dovuta a un difetto della divina Misericordia, ma al suo rifiuto da parte nostra. L’uomo ha la possibilità di rifiutare Dio e di morire in questa negazione. Dio non costringe nessuno ad accettarlo e ad amarlo. L’uomo può decidere di rifiutare e persino di odiare il suo Creatore e Salvatore. All’inferno va chi ci vuole andare, nonostante Dio faccia tutto il possibile per salvarlo dalla perdizione eterna. Il fatto che la Madonna sottolinei che per le anime dell’inferno non bisogna pregare, perché loro rifiutano le nostre preghiere, indica molto bene la situazione irreversibile di impenitenza in cui si trovano i demoni e le anime dannate. Il loro rifiuto e il loro odio sono assoluti e per sempre. I tentativi di ammettere una possibilità di conversione per i demoni e le anime dannate sono già stati bollati di eresia da parte del Magistero ecclesiastico, ma la Madonna qui lo ribadisce e lei sa bene per quale motivo.

E’ poi da sottolineare il fatto che sia a Fatima come a Medjugorje la Madonna mostra nel fuoco non soltanto i demoni, ma “molte persone”. E’ una chiara risposta allo slogan sciocco e irresponsabile che, se l’inferno c’è, esso è vuoto. L’inferno infatti più che un luogo è una situazione esistenziale nella quale si trovano i demoni e le anime che sono morte nella negazione di Dio. Non sappiamo né chi siano, né quante esse siano. Possiamo però evitare che molte vi cadano, offrendo le nostre preghiere e i nostri sacrifici per la conversione dei peccatori.

Con poche e semplici parole Marija ha qui presentato una dottrina sull’inferno completa ed esatta sotto il profilo biblico e l’insegnamento del Magistero della Chiesa. La Madonna ha voluto così mettere in guardia il popolo di Dio dall’oscuramento in atto su queste tematiche e dagli errori che non di rado vengono diffusi, nonostante i chiari insegnamenti ribaditi recentemente ed autorevolmente dal Catechismo della Chiesa Cattolica.

La Madonna ci ha detto che ci ha fatto vedere tutto questo perché vi sono tante persone, anche nella Chiesa,  le quali non credono che esiste l’aldilà. La Madonna ci ha detto di averci mostrato questa visione affinché noi potessimo testimoniare alle altre persone che esiste per davvero un’altra vita. Questa visione è stata per noi un grande schok, perché, quando abbiamo visto l’inferno, abbiamo passato momenti di grande paura. Ma poi, alla fine, quando abbiamo di nuovo visto la Madonna, tutto è passato. ( Nota 30: Il tema dell’eternità è fra i più ricorrenti nei messaggi di Medjugorje. La Madonna vuole liberarci da una visione atea e materialistica assai diffusa, secondo cui l’uomo con la morte si dissolve nel nulla. La Madre di Dio ripete più volte che siamo passeggeri qui sulla terra e che la nostra vita è un cammino verso l’eternità. Il cielo, afferma, è la meta a cui dobbiamo tendere. In cielo, dice, c’è la gioia ed è la dimora che Dio ci ha preparato. Lei afferma di volerci tutti con sé in paradiso e che vuole presentarci a Dio come un bouquet di fiori. E’ però necessario che ci decidiamo per la conversione. Senza la nostra buona volontà lei non può condurci sulla via della santità e della salvezza eterna).

La Madonna ci ha chiamato fin dal principio sul cammino di conversione. Per noi è stato sicuramente difficile, specialmente all’inizio quando avevamo tanti problemi. Il suo primo appello è stato quello della nostra conversione a Dio e poi anche fra di noi. Quando per la prima volta la Madonna ci ha chiamato alla conversione, noi non avevamo capito tutto il significato. Abbiamo compreso che dovevamo cambiare vita, ma non sapevamo bene in quale modo. Poi la Madonna ci ha spiegato che prima dovevamo convertirci a Dio e poi anche al nostro prossimo. ( Nota 31: Vi è un filo che lega fra loro le apparizioni di La Salette, Lourdes, Fatima e Medjugorje, ed è l’accorato appello alla conversione. A Lourdes e a Fatima è risuonato il triplice appello alla penitenza, mentre a Medjugorje già fin dal secondo giorno delle apparizioni, la Madonna ha detto piangendo: “ Pace, pace, pace e solo pace…La pace deve regnare fra gli uomini e Dio e anche fra gli uomini”. La Regina della pace è giunta fino a supplicarci perché ci convertiamo: “ Vi supplico, convertitevi”, ha esclamato in un messaggio. Risuona qui l’eco della parola di Gesù: “ Se non vi convertirete, perirete tutti” Lc, 13,3).

La Madonna ci ha invitato ad accostarci al sacramento della confessione. E’ stata un’esperienza bellissima quando la Madonna sulla montagna delle apparizioni ( Podbrdo) ci ha detto di andare a confessarci. Una sera, quando la Madonna ci ha invitato di andare alle due di notte sulla montagna, perché Lei sarebbe apparsa, tutto il paese ha risposto e in quella occasione ci ha invitati tutti ad andare a confessarci. Per noi era un’abitudine andare in occasione della Pasqua, di Natale e di alcune feste, ma non di più. Quando la Madonna ci ha invitato, abbiamo sentito il bisogno di convertirci. Abbiamo chiuso le case e dato agli animali acqua e tanto fieno, poi siamo andati tutti in chiesa per la confessione, bambini, genitori, vecchi, giovani…tutti. E’ stato una bella esperienza per Padre Jozo, che era il parroco, perché la Chiesa così piena di persone non era una cosa di tutti i giorni. ( Nota 32: Nei suoi successivi messaggi la Madre di Dio inviterà alla confessione regolare una volta al mese e poi in caso di necessità e secondo i bisogni di ognuno, raccomandando di non limitarsi a dire i peccati, ma di chiedere al sacerdote qualche consiglio, per fare un passo avanti nel cammino spirituale. E’ tipico delle apparizioni di Medjugorje, diversamente dalle altre, la risposta corale di tutta la Parrocchia alla venuta della Madonna. La Regina della Pace infatti ha sottolineato che non solo i veggenti, ma tutta la Parrocchia era stata scelta da lei per i suoi piani).

I nostri sacerdoti un giorno  ci hanno detto: “ La Madonna a Lourdes è venuta come l’Immacolata Concezione, così ora dovete chiedere alla Madonna con quale nome è venuta a Medjugorje. Noi l’abbiamo chiesto e lei  ha risposto di essere venuta come Regina della Pace, perché desidera che ci sia la pace, prima nei nostri cuori, poi nelle nostre famiglie e infine la pace in tutto il mondo. ( Nota 33: Gli anni ottanta erano quelli del disarmo e della distensione.  In particolare nei Balcani nulla faceva presagire che sarebbe esploso il virus della guerra etnica che avrebbe, dieci anni dopo, portato morte e distruzione in tutte quelle regioni, dove Croati, Serbi e Mussulmani vivevano pacificamente. La Madonna dirà anche che col digiuno e con la preghiera si sarebbe potuto fermare qualsiasi guerra, per quanto violenta fosse. Soltanto più tardi quelle parole profetiche sono state comprese nella loro reale portata. Non c’è dubbio che l’intervento preventivo di Maria, che ha preparato gli animi col messaggio della pace, ha impedito che la crisi successiva potesse degenerare e portare l’umanità sull’orlo di un abisso senza ritorno).

Allora noi abbiamo domandato alla Madonna come avere questa pace. La Madonna ci ha risposto che l’avremmo ottenuta con la preghiera. Senza la preghiera noi non possiamo avere questa pace, che non è qualcosa che ci viene dagli uomini ma da Dio. Noi possiamo riceverla soltanto nella preghiera, perché è  nel contatto con Dio che nel nostro cuore arriva la sua pace. ( Nota 34: La pace di Dio è quella che è stata annunziata dagli angeli nel giorno di Natale  e che ha portato Gesù Risorto agli apostoli rinchiusi nel cenacolo. E’ innanzi tutto la tranquillità della coscienza che ha ottenuto il perdono di Dio per i propri peccati. E’ l’amore che Dio riversa nel nostro cuore, per quanto piccolo e imperfetto, tutte le volte che lo apriamo con fiducia e senza paura. Questa pace è alla portata di tutti, perché tutti possono pregare, ed è il punto di partenza perché nel mondo si affermi la civiltà dell’amore).

La Madonna poi ci ha invitato a recitare il rosario nelle famiglie. Ha detto che la preghiera nelle famiglie ora non c’è più e che lei ci chiama tutti a incominciare a pregare insieme in famiglia, recitando il santo rosario. Se molte famiglie si separano, ha detto, è perché non c’è più la preghiera. ( Nota 35: La preghiera in famiglia è uno dei punti su cui la Madonna ritorna di più e a volte con un richiami severi. Quando due sposi pregano insieme, il loro rapporto si rinsalda e i cuori si aprono al perdono reciproco. Quando genitori e figli pregano insieme, si crea di nuovo quella comunione che le vicissitudini della vita e il ritmo frenetico della giornata distruggono. Quando la famiglia prega, la Madonna è presente e la protegge col suo amore materno dalle insidie del maligno che è instancabile nel seminare zizzania , incomprensioni e litigi.

La Madonna ha affermato che soltanto quando c’è la pace nel nostro cuore e nelle nostre famiglie, allora possiamo donare la pace a tutto il mondo, perché gli altri diventano tutti nostri fratelli e sorelle e nostri amici, perché abbiamo Dio e quando siamo in Dio noi lo vediamo in tutte le persone, anche quando non credono o non hanno la nostra stessa fede. E’ in questo modo che la Madonna ci ha insegnato ad avere la pace divina e a trasmetterla agli altri. ( Nota 36: In diverse occasioni la Madonna ha affermato che la ragione della sua venuta sulla terra per così tanto tempo  è al fine di costruire con noi il tempo nuovo della pace, un tempo di primavera, come lei lo chiama. Si tratta però di una realtà che passa attraverso la conversione di ogni cuore. Come il male cresce e si diffonde, conquistando e corrompendo i cuori uno ad uno, così il bene ha il sopravvento nella misura in cui ogni cuore si apre a Dio. Quando la maggior parte degli uomini avrà aperto il cuore a Dio, allora sarà concesso al mondo un tempo di pace, come la Madonna ha promesso a Fatima. Ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo, facendosi portatore della pace divina nella sua famiglia e nel suo ambiente di lavoro e di vita).

Uno dei richiami più frequenti della Madonna è stato quello della preghiera. In modo particolare ci ha più volte invitato a recitare il rosario e a leggere e meditare la Sacra Scrittura ogni giorno. Ha sottolineato che più preghiamo, più miglioriamo nel cammino di perfezione. Ci ha invitato a formare dei gruppi di preghiera che si sono creati subito fin dai primi giorni, quando la Madonna ha detto che aiutavano nella crescita spirituale. La Madonna ha detto che ci voleva guidare in un modo speciale e che desiderava darci dei messaggi per il gruppo di preghiera. E così il gruppo è stato per noi come una scuola di preghiera.( Nota 37: Il gruppo di preghiera che la Madonna ha guidato in un modo speciale è stato quello del veggente Ivan, che si è formato nel 1983 e che era composto da circa una ventina di giovani, fra cui anche Marija e Vicka. Questo gruppo continua tuttora la sua attività e ad esso si sono aggiunti anche i figli dei primi partecipanti, che sono ormai divenuti padri e madri di famiglia. Questo gruppo si incontra a sera inoltrata sulla montagna delle prime apparizioni due volte alla settimana, quando la Madonna appare di nuovo per pregare col gruppo e per dare consigli di vita spirituale. Non di rado la Madonna permette che a questa apparizione partecipino anche i pellegrini. Il più delle volte però l’apparizione è solo per il gruppo).

Si sono formati così diversi gruppi, di giovani, di anziani e persino di bambini. La Madonna ha detto che ogni preghiera è buona se è fatta col cuore, ma noi abbiamo privilegiato il rosario, perché è la preghiera che la Madonna preferisce. In modo particolare a Medjugorje abbiamo creato un gruppo di preghiera di giovani che avevano l’incontro tre volte alla settimana e un altro che si incontra sulla montagna due volte alla settimana. ( Nota 38: Si tratta del sopraccitato gruppo di Ivan. A questo riguardo va detto che i messaggi e i consigli che in tutti questi anni la Madonna ha dato al gruppo costituiscono un tesoro prezioso che non è mai stato pubblicato. Un giorno anche queste parole della Madonna dovranno entrare nel patrimonio inestimabile che queste apparizioni hanno lasciato in dono all’umanità. L’altro gruppo a cui Marija fa riferimento e al quale lei sola fra i veggenti partecipava,  era formato da giovani di Medjugorje che si trovavano a pregare in parrocchia sotto la guida dei padri francescani. La Madonna tiene molto ai gruppi di preghiera e li invita a recitare il rosario per le sue intenzioni. Anche nei messaggi più recenti ha richiamato l’importanza del rosario in famiglia e nei gruppi di preghiera)

In questo modo vi è stata una grande crescita. Pregando ogni giorno di più e cercando ogni giorno di più la volontà di Dio, tutti hanno sentito un bisogno sempre più forte di avvicinarsi  alla Madonna e a Dio.  (Nota 39: Questo cammino di preghiera che la Madonna ha fatto fare alla parrocchia, successivamente ha voluto che pian piano coinvolgesse le parrocchie di tutto il mondo. I gruppi di preghiera che si ispirano alla Regina della Pace animano ormai la preghiera in tutta la Chiesa. La Madonna ha detto che è suo desiderio che la preghiera inondi come un fiume in piena il mondo intero. E’ infatti mediante la preghiera che l’uomo può riscoprire Dio e il suo amore).

Abbiamo anche incominciato ad andare a confessarci più frequentemente, quando la Madonna ci ha raccomandato la confessione mensile. La Madonna ci ha detto che, ogni volta che andiamo a confessarci, riceviamo da Dio una grazia speciale, che ci viene donata tramite la confessione. ( Nota 40: Oltre alla remissione dei peccati, il sacramento della confessione dà una grazia particolare, grazie alla quale il nostro dolore per i peccati commessi e il proposito di non offendere più Dio vengono rafforzati. Non solo veniamo purificati dal male, ma veniamo anche fortificati nel combattimento spirituale).

Nei gruppi di preghiera, che io stessa frequento, ci sono dei giovani che si confessano anche una volta alla settimana. All’inizio per noi è stato difficile perché pensavamo: “ Ma che cosa possiamo confessare ogni mese? Noi non siamo dei peccatori, andiamo in chiesa ogni giorno, facciamo le cose che la Madonna ci chiede, viviamo con più impegno di quelli che sono dei buoni cristiani, facciamo anche il digiuno due volte alla settimana”. ( Nota 41: L’indicazione della confessione una volta al mese data dalla Madonna va vista in un ottica di cammino spirituale. Essa è il minimo indispensabile per poter progredire. La Madonna precisa poi che ci sono delle necessità particolari. Senza dubbio ci sono delle anime che hanno bisogno di una frequenza maggiore).

Quando però la Madonna ci ha invitato alla confessione mensile, abbiamo compreso come anche noi siamo dei nulla, siamo polvere. Certo, per sua misericordia Dio ora ci usa come strumenti, ma di nostro noi siamo dei nulla. Siamo dei nulla, ma nel medesimo tempo sentiamo che Dio ci è Padre e che noi siamo suoi figli, siamo opera sua e completamente suoi, perché Dio ha fatto ognuno di noi unico, come una sua immagine bellissima, perché siamo frutto della sua mente e frutto della sua bellezza. ( Nota 42: Marija è veramente convinta che la Madonna ha scelto come veggenti delle persone che non lo meritavano. In realtà la grazia è tale proprio perché non la meritiamo. A volte noi diciamo: “ Ma che cosa ho fatto io per meritare una tale grazia?” La verità è che la grazia è sempre immeritata e va sempre ben aldilà dei nostri meriti e della nostra corrispondenza. Esserne consapevoli è segno di grande maturità spirituale).

Così ogni giorno di più abbiamo capito che la confessione non consiste soltanto nel dire al sacerdote i nostri peccati, ma l’abbiamo sentita come un incontro con Dio, del quale il sacerdote è uno strumento. La Madonna ci ha anche detto di prendere un sacerdote come padre spirituale, scegliendone uno che ci aiuti a crescere sempre di più nel cammino di santità. ( Nota 43: La Madonna non vuole che la confessione si fermi all’accusa dei peccati. Lei desidera che si chieda al confessore un consiglio per fare un passo in avanti nel cammino spirituale. Il vero dolore comporta sempre un proposito concreto. Lavorare per emendarci da una confessione all’altra, significa avanzare nel cammino di conversione).

Noi sappiamo che nella vita dei santi  ci sono alcuni che andavano a confessarsi ogni giorno . Quando ho sentito questo per la prima volta, mi sono spaventata, e mi chiedevo: “ Che cosa posso dire io? che cosa posso confessare? “ Mai poi, quando ho incominciato a confessarmi ogni settimana, ho capito come ci sono tante piccole imperfezioni che sono come un buco che ogni giorno di più si approfondisce. Con la confessione frequente la nostra anima cresce e si rinvigorisce e Dio la purifica e la ricolma di sempre nuove grazie. ( Nota 44: E’ un’esperienza ben conosciuta dai maestri di spirito il fatto di vedere sempre meglio le nostre imperfezioni man mano che andiamo avanti sulla via della perfezione. Non a caso i santi si ritenevano dei grandi peccatori. Essi ne erano profondamente convinti, perché essendo cadute le squame della cecità dai loro occhi, vedevamo meglio le devastazioni del peccato, anche quando è soltanto veniale).

La Madonna ci ha detto che al centro della nostra vita ci deve essere la S. Messa. Per noi è stato difficile comprendere che la S. Messa fosse più importante dell’apparizione, proprio perché nella S. Messa ci incontriamo con Dio. Per noi infatti il momento dell’apparizione era la cosa più bella che si potesse immaginare. Incontrare la Madonna è’ stata una cosa grandissima e bellissima. Ogni volta che la Madonna ci lasciava,  era una tristezza che non possiamo esprimere. (Nota 45: Invitata a paragonare la prima comunione con le apparizioni, Bernadette ha dato questa risposta: “ Sono due cose che vanno insieme, ma che non possono essere paragonate. Sono stata molto felice di tutte e due”).

La stessa cosa possiamo affermarla anche ora, perché, dopo sette anni, il momento dell’apparizione è sempre nuovo e fresco come all’inizio.  Anche oggi, come sette anni fa, noi abbiamo bisogno  di stare di più con la Madonna. Abbiamo la stessa esigenza  di raccontare a lei le nostre esperienze, di dirle anche ciò che abbiamo di più intimo, persino le cose quotidiane, che non sembrano tanto importanti, come facevamo ai primi tempi delle apparizioni, quando ad esempio la Madonna restava con noi 45 minuti e noi avevamo tanti problemi da affrontare. ( Nota 46: Il soprannaturale non stanca mai. Dopo vent’anni di apparizioni quotidiane, affermano concordemente i veggenti, è come se fosse la prima volta. La stessa immensa gioia quando la Madonna viene e lo stesso dolore quando se ne va. Ivanka e Mirijana, che ora hanno le apparizioni solo una volta all’anno, prorompono in lacrime al termine dell’apparizione, pensando che passerà tanto tempo prima di vedere di nuovo la Madonna).

La polizia pensava che noi fossimo malati o, essendo noi dei bambini, pensava che qualcuno ci avesse dato della droga. Ma poi tutti si sono accorti che non era così, anche il nostro parroco, Padre Jozo, il quale all’inizio non credeva che la Madonna ci apparisse. Così, in mezzo a queste difficoltà, noi aspettavamo le sei meno un quarto per dire tutto alla Madonna. Le raccontavamo ad esempio che la polizia era arrivata alle nove di mattina e ci aveva portati a Mostar, all’ospedale psichiatrico. ( Nota 47: Come Bernadette e i pastorelli di Fatima, anche i sei veggenti di Medjugorje, come d’altra parte l’intero villaggio, hanno dovuto subire prove e persecuzioni per molti anni, fino alla caduta del comunismo. Il parroco di Medjugorje, Padre Jozo, dovette subire un anno e mezzo di carcere duro. Tuttavia la stretta sorveglianza politica non è riuscita a soffocare un fenomeno che in pochi anni ha attirato pellegrini da ogni parte del mondo).

Noi sapevamo che la Madonna conosceva già ogni cosa, ma noi sentivamo ugualmente il bisogno di dirle tutto, perché vedevamo che la Madonna ci ascoltava, come assorbendo ogni particolare e non come mi ascolta mia madre. Tante volte mi è capitato di confidarmi alla mia madre terrena, raccontando a lei una cosa che per me era importante, e mia madre prestava attenzione, cercando di dare importanza a quello che dicevo, ma non mi ascoltava come la Madonna. Allo stesso modo devo dire che vedo una grande differenza, che non riesco a spiegare, fra quando dico “ Madre” alla Madonna e quando lo dico alla mia madre terrena. Io so bene che devo alla mia madre naturale il più grande rispetto e amore, come pure a mia padre, ai miei fratelli e sorelle e a tutta la mia famiglia di cui sono molto contenta, ma, chiamando la Madonna col nome di  “Madre” ho fatto un’esperienza nuova, assai più forte di quelli che sono i legami affettivi terreni. ( Nota 48: Altrove Marija dirà che la Madonna li ascoltava “come un confessore”. Ciò che colpisce molto nei veggenti di Medjugorje è il rapporto filiale con la Madonna. Benchè lei si manifesti giovanissima, una giovane di circa vent’anni, essi la sperimentano come  “Madre”. Ma questo è vero anche per tutti noi. Infatti la Regina della pace in diverse occasioni ci ricorda che lei è nostra Madre e non a caso ogni suo messaggio incomincia con la dolcissima espressione di “ Cari figli”.  La maternità di Maria nei confronti della Chiesa e di tutta l’umanità è indubbiamente uno degli aspetti più importanti del messaggio di Medjugorje. Il cristianesimo non annulla di certo i legami naturali della famiglia e della parentela. Tuttavia li eleva e li subordina al rapporto soprannaturale con Dio. E’ quello che intende insegnare Gesù quando afferma: “ Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me”).

Quando il cuore è colmo di Dio, non abbiamo più bisogno di nulla e non sentiamo più alcuna mancanza. In questi anni ho fatto questa stupenda esperienza: quando abbiamo Dio, abbiamo tutto, anche quando non abbiamo niente. ( Nota 49: E’ interessante notare che la Madonna guida nel cammino spirituale in un modo graduale, facendo scoprire le ricchezze della vita interiore mediante l’esperienza personale, spesso frutto di fatica e di lotte. A volte ha permesso che gli stessi veggenti si rendessero conto di persona, toccando col proprio dito, che il fuoco scotta. Essi non sono stati esentati dalla legge del combattimento spirituale e sono cresciuti senza passare per scorciatoie, anche se la grazia di vedere la Madonna ogni giorno è stata indubbiamente di grandissimo aiuto. La scoperta di Dio come l’Assoluto della vita è stata anche per loro una conquista impegnativa).

Questa esperienza l’abbiamo fatta passando attraverso molti problemi. All’inizio pochi credevano e molti ci prendevano per dei pazzi. Ma anche nei momenti più difficili abbiamo detto: “Facciamo tutto per la Madonna”. In quei primi tempi presentavamo alla Madonna tutte quelle persone che non credevano  col pretesto che noi eravamo soltanto dei bambini  e dicevamo: “ Noi ti offriamo come sacrificio tutte queste persole alle quali abbiamo testimoniato con gioia, ma loro non ci hanno ascoltato”.  (Nota 50: Non c’è dubbio che i frutti delle apparizioni della Madonna dipendono anche dalla risposta della gente, in particolare dei veggenti. Basti pensare quale importanza abbia avuto il cammino di santità di Bernadette per quanto riguarda l’irradiazione mondiale di Lourdes. Lo stesso di può dire di Fatima, con la straordinaria testimonianza di santità dei beati Francesco e Giacinta).  

Ora però che sono una persona adulta e ho 23 anni, guardando indietro vedo che questa esperienza, all’inizio è stata così dura e difficile, ha poi portato frutto. Ora infatti vediamo quante persone vengono a Medjugorje, si convertono e cambiamo radicalmente vita. Non solo iniziano a pregare e a frequentare la Chiesa, ma incominciano anche a fare opere di carità.

Questo riguarda le persone singole, ma anche famiglie intere. Qualche tempo fa sono stata testimone di una famiglia composta dal padre, dalla madre e da un figlio della mia età. Sono venuti tutti e tre a Medjugorje per farsi battezzare e così dare una vita nuova con una grande preparazione. Ho parlato con loro, dovendo fare da madrina, e ho compreso che mi assumevo la responsabilità di custodire queste persone. Infatti, dopo il battesimo, esse ritorneranno a incontrasi con la gente che già conoscevano da tempo e per loro non sarà facile vivere il messaggio di Medjugorje, perché si tratta di persone non credenti che li vedono come se fossero delle “pecore nere”.

Ecco noi ora siamo qui riuniti  in chiesa e tutto ci sembra più facile. Ma domani quando torniamo al lavoro, oppure rientriamo in una famiglia dove non credono, dove bestemmiano, allora ci chiediamo come sia possibile perseverare. Tante volte siamo tentati di dire che è impossibile, ma quello che non è possibile agli uomini è possibile a Dio. ( Nota 51: Medjugorje è un luogo dove la Madonna, come lei stessa ha sottolineato, concede particolari grazie di conversione. Sono innumerevoli i pellegrini  che, andando a Medjugorje, ritornano a casa radicalmente cambiati. A volte si tratta di persone molto lontane dalla fede e dalla pratica cristiana, che sono arrivate in quel luogo benedetto mossi dalla curiosità, o trascinati da qualche conoscente, oppure quasi a loro insaputa, attratti da un fascino misterioso. Al ritorno si pone il problema della perseveranza, perché la carne con le sue fami, il mondo con le sue seduzioni e persecuzioni, infine il maligno con le sue tentazioni cercano di dissipare e rapinare le grazie che la Madonna ha concesso. Tuttavia la grazia di Dio esce vincitrice, se c’è da parte nostra la buona volontà).

Dio è Dio e una persona è una povera cosa davanti a lui. Ma nel medesimo momento noi vediamo che Dio ci adopera come strumenti, ad esempio questa famiglia che si è convertita e che ora ha una responsabilità più grande nei confronti degli altri. Anch’ìo, ora che sono una veggente, non sono più la Marija di otto anni fa,  una ragazza di Medjugorje che non si conosceva. Adesso devo fare attenzione a tutto e tenere ben presenti le mie responsabilità. ( Nota 52: I veggenti di Medjugorje sono consapevoli del compito di testimonianza. Infatti durante vent’anni non hanno mai cessato di ricevere ogni giorno i pellegrini, spesso sottoponendosi a fatiche e a sacrifici, dalle quali rifuggono persino molti sacerdoti in cura d’anime. Vanno anche sottolineate lo spirito di accoglienza e la pazienza delle loro famiglie, quasi ogni giorno assediate da mattina a sera dai pellegrini e intralciate nello svolgimento del lavoro quotidiano.  Il tutto senza nessun vantaggio materiale).

  Quando sono a Medjugorje non ho momenti liberi per me. Ci sono continuamente dei pellegrini che bussano alla porta della mia casa, dicendo che vogliono parlare con me, perché hanno un bambino malato, un marito che non crede e così via. Mi sono chiesta tante volte perché tutte queste persone vengono e ho trovato la risposta nel fatto che, quanto a me stessa, sono un nulla ma soltanto uno strumento. Ho trovato un’espressione che mi dà un po’ la fotografia di quel che sono, E’ l’immagine del tubo. Il tubo in se stesso è ben poca cosa, ma attraverso di esso l’acqua va lontanissima. Allo stesso modo noi siamo come dei tubi che permettono all’acqua di diffondersi. Siamo cioè degli strumenti nelle mani di Dio, per mezzo dei quali egli opera. Dio non lo possiamo vedere, ma abbiamo però imparato a vederlo nelle persone che incontriamo e questa è una cosa molto importante per la nostra vita, perché in questo modo impariamo a non vivere più  soltanto per noi stessi. Vivendo nell’egoismo siamo delle povere persone e ci illudiamo desiderando possedere questo o quello, perché poi in realtà non abbiamo nulla. ( Nota 53: E’ impressionante vedere come la Madonna abbia condotto i suoi “angeli”, come lei stessi chiamava i veggenti nei primi anni delle apparizioni, all’esperienza del primato di Dio e al distacco dalla cose materiali, alle quali il mondo dà tanta importanza. Nel medesimo tempo, attraverso l’accoglienza dei pellegrini, li ha condotti a scoprire sempre di più il prossimo e le sue esigenze e a impostare la vita come dono per gli altri).

Recentemente ho vissuto una bellissima esperienza, quando sono stata in America per un intervento chirurgico a mio fratello. ( Nota 54: Marija ha donato un rene a suo fratello e l’operazione è stata effettuata negli Stati Uniti). E’ stata un’esperienza indimenticabile, perché ho incontrato numerose persone, persone che avevano tutto, ma che sono venute per avvicinarsi per incontrare la Madonna. Sono rimaste per alcune ore al freddo per pregare, perché sentivano questo bisogno di Dio. Io ero in casa di alcuni miei amici, vicino alla quale vi era un grande spazio e io ho chiesto alla Madonna se potevo andare là per l’apparizione. La Madonna mi ha risposto che potevo andare. In quel luogo, dove la Madonna è apparsa, sono venute giorno e notte moltissime persone per pregare e sono arrivati anche molti sacerdoti per confessare. Per il giorno dopo, che era domenica, erano programmati ancora una ottantina di pullman. Io ho detto che dovevo partire e che non mi avrebbero trovato. Loro però hanno risposto che sarebbero venuti ugualmente, perché per loro la cosa più importante era di recarsi in pellegrinaggio dove era apparsa la Madonna. ( Nota 55: Diversamente dalle altre apparizioni a Medjugorje l’apparizione non è legata a un luogo preciso, ma alla persona del veggente. Se i veggenti si trovano in località diverse, disseminati nelle varie parti del mondo, la Madonna appare ad ognuno di loro in quel luogo dove si trova, ordinariamente all’orario di Medjugorje. Tuttavia la Ragina della Pace in diverse occasioni ha sottolineato che è a Medjugorje che lei dà particolari grazie ed è in primo luogo alla parrocchia che vengono dati i messaggi, anche se in quel momento i veggenti si trovano altrove. Tuttavia la collina del Podbrdo, dove sono avvenute le prime apparizioni, è un luogo particolarmente santo, meta obbligata dei pellegrinaggi. E’ lì che la Madonna ha promesso di lasciare un segno, che sarò visibile, durevole, indistruttibile e bellissimo).

Ho riflettuto molto sulla fede che ha mosso tutta quella folla, ma nel medesimo tempo anche sul bisogno spirituale che avevano quelle persone che hanno tutto ma hanno dimenticato Dio. Vivono in un grande benessere, nelle macchine,  nelle fabbriche, nelle aree, negli ospedali, ma in realtà non hanno nulla se non hanno Dio. Ecco, io vorrei dire anche a voi che quando non siete con Dio, quando non avete Dio, non avete nulla. Che cos’è infatti un’automobile? Nulla! Solo un po’ di lamiera. Che cosa sono i soldi? Carta! Che valore ha tutto quello che possediamo quando non abbiamo Dio? ( Nota 56: Vorremo sentire parole come queste anche nelle omelie domenicali!).

            In tutti questi anni ho parlato con moltissimi giovani, ho avuto numerose esperienze di incontri con persone di ogni colore: gialli che arrivavano dalla Cina, neri che arrivavano dall’Africa e tanti altri. In particolare ho vissuto una bellissima  esperienza , quella riguardante una comunità di recupero dei ragazzi drogati, che sono diventati miei amici.. ( Nota 57: Si tratta della “comunità Cenacolo” fondata da Suor Elvira a Saluzzo ( Cuneo). Un gruppo di giovani di questa Comunità si era recato a Medjugorje per un campeggio nell’estate del 1985. La Madonna, in una apparizione, aveva invitato i veggenti a recarsi al “Campo” per raccontare a quei giovani la propria esperienza. E’ stato così che in modo particolare Marija e Vicka hanno incominciato a stringere legami di amicizia con Suor Elvira e i “Ragazzi”. Successivamente, proprio nella spianata davanti al monte delle prime apparizioni, Suor Elvira ha fatto costruire dai suoi “Ex drogati” un magnifico edificio, divenuto meta obbligata dei pellegrinaggi, dove giovani di ogni parte del mondo dimostrano, con la loro vita, quale formidabile terapia sia la fede per guarire le ferite spirituali, psichiche e fisiche che affliggono molta nostra gioventù. E’ soprattutto la veggente Vicka che in tutti questi anni è stata vicina ai ragazzi del  “Campo della vita”. Ora le comunità di Suor Elvira, donna di straordinarie qualità spirituali e pedagogiche, sono diffuse nei vari continenti, mentre una Congregazione Religiosa, maschile e femminile, da essa fondata, sta attirando numerose vocazioni).

Al cuore di questa comunità c’è una suora, che per me è una persona grande, perché si è decisa di donare la vita a Dio in modo speciale e tante volte mi sono chiesta perché Dio scelga una persona in modo speciale. Non lo so perché ha scelto questa suora per questi drogati, perché ha scelto un sacerdote per questa parrocchia, perché ha scelto una persona per una famiglia. Poi ho capito che Dio dà dei doni diversi e che ognuno di noi, con i doni che ha ricevuto e nel posto dove è stato messo, può realizzare la volontà di Dio in vario modo.( Nota 58: La Regina della pace  ha ribadito in diverse occasioni che ognuno di noi è importante nel piano di Dio. Per la cooperazione all’opera della redenzione e della salvezza eterna delle anime Dio ha bisogno dell’aiuto di tutti, anche delle persone apparentemente meno rilevanti. Per questo Dio, nella sua sapienza e provvidenza, distribuisce doni e carismi, perché ognuno possa cooperare facendoli fruttificare. I compiti che Dio affida sono molto diversi, ma ognuno è essenziale per raggiungere il fine, come ogni tessera del mosaico è insostituibile per la bellezza dell’insieme.

Non c’è nessuno che sia senza doni o che non abbia una missione da compiere in questa vita. E’ necessario che ogni anima scopra quello che Dio le ha donato e lo renda fruttuoso per tutti. E’ un grave errore, che provoca una paralisi spirituale, l’atteggiamento di chi guarda con invidia e gelosia i doni che hanno gli altri, mentre non si rende conto dei suoi. Non è la grandezza o la rilevanza del dono che dà la misura o la santità di una persona, ma la generosità nella corrispondenza. Un malato, che accetta la sua malattia e la offre con amore può cooperare alla salvezza delle anime più di un grande teologo o predicatore).

Io, Marija, non posso vivere come Don Giannetto, che è il parroco di questa parrocchia. Non posso perché non sono un sacerdote, perché non sono nata qui, perché Dio non mi ha voluto qui. Dio invece mi ha voluto a Medjugorje e mi ha scelto come veggente ed è in questa luce che devo ogni giorno cercare la volontà di Dio e compierla. ( Nota 59: Marija, come gli altri veggenti di Medjugorje, richiamano spesso il compimento della volontà di Dio come via alla santità. Mi pare che qui si possa cogliere l’insegnamento di colei che è l’eterna ancella del Signore).

Allo stesso modo ognuno di noi ha un compito che è diverso dall’altro, ma tuttavia ciascuno è chiamato su quel cammino di santità che la Madonna chiede a tutti noi. Ognuno di noi sarà responsabile per tutto quello che ha sentito, per tutto quello che ha detto, per la  consacrazione e per la grazie ricevute, perché, quando un giorno ci incontreremo occhi negli occhi con Dio, sarà certamente una grande gioia, ma in quel momento anche una grande responsabilità che vedremo dietro le nostre spalle. ( Nota 60: I veggenti di Medjugorje, anche se sono ben consapevoli della grazia straordinaria che hanno ricevuto nell’essere stati scelti dalla Madonna come suoi ambasciatori, sentono molto la responsabilità della corrispondenza e della testimonianza, sia pure in modo compatibile col loro stato di vita. In particolare Vicka, che è l’unica dei sei che non si è sposata, vive la sua vita totalmente al servizio della Madonna e del suo messaggio. Quando questo impegno quotidiano si prolunga per oltre vent’anni nel tempo, non vi è dubbio che assume un significato assolutamente eccezionale per il sacrificio eroico che richiede.

Ho voluto questa sera comunicarvi la mia esperienza e dirvi che pregherò  per ciascuno di voi. Non vi ricordo di nome o di viso e non so di dove siete e come vi chiamate,  ma vi porterò tutti nella mia preghiera davanti alla Madonna. Questa è per me la cosa più importante: stare con la Madonna. ( Nota 61: Qualcuno si chiede perché mai la Madonna venga ogni giorno per così tanto tempo. La Regina della pace ha addotto varie ragioni: per risvegliare la fede, per sostenerci nella prova, per insegnarci a pregare, per guidarci nel cammino di santità. La sua presenza, così unica nella storia delle apparizioni mariane, è una grazia straordinaria di cui, dice la Madonna, noi non ne siamo consapevoli e verrà il tempo in cui rimpiangeremo i suoi messaggi. In particolare si può dire che la Madonna venga ogni giorno in primo luogo per pregare con i veggenti e con tutti i presenti. Lei porta la sua intercessione qui sulla terra, in particolare per i peccatori e i malati. I veggenti sono chiamati a compiere ogni giorno l’importantissimo compito di intercessori. Essi presentano alla Madonna le necessità e le intenzioni dei pellegrini e pregano Dio insieme a lei).

Voglio dirvi che anche per voi è giunto il momento di incominciare in questa valle, dove mi trovo perché sono stata impossibilitata a ritornare a Medjugorje. Dio però mi ha mandato qui. Questa sera avrei potuto restare nella casa dove mi trovo e magari andare  a dormire, ma ho voluto venire qui. L’ho voluto e l’ho desiderato. Questo di “volere” e di “desiderare” è qualcosa che riguarda tutti noi. ( Nota 62: La Regina della pace nei suoi messaggi sottolinea notevolmente il ruolo della nostra libertà, che lei vede nella luce della corrispondenza alla grazia. “ Nella mia umiltà mi inchino davanti alla vostra libertà”, ha detto in una occasione. E ancora: “ Dio vi ha dato il libero arbitrio: dunque fatene uso”. La stessa giustificazione teologica dell’inferno è attribuita dalla Madonna alla libertà umana che rifiuta Dio.  “All’inferno vanno coloro che vogliono andare e che già in questa vita vanno contro la volontà di Dio, poi soltanto continuano”.

Ho letto alcuni giorni fa un piccolo passo di S. Agostino dove lui dice che nella preghiera  dobbiamo desiderare di incontrare Dio. Noi a volte siamo pigri e non abbiamo voglia di pregare, ma dobbiamo saper dire: “ Voglio pregare”, “ Voglio avere un contatto con Dio”, magari formulando una preghiera spontanea e ringraziare dicendo: “ Dio grazie perché mi hai creato”. Queste sono le piccole preghiere che possiamo recitare in ogni momento, come dire anche: “ Grazie, perché esiste mia madre. Grazie perché esiste mio padre.” Oppure dire col cuore il “Padre nostro”. Infatti nel momento in cui sono entrato in contatto con Dio, allora la nostra preghiera diventa sicuramente una preghiera col cuore. In questo modo la nostra preghiera non è più soltanto quella che abbiamo stabilito di recitare ad un’ora determinata, ad esempio alle sei, ma diventa una preghiera continua. Così possiamo pregare 24 ore al giorno, perché anche il sonno può diventare preghiera, come pure il lavoro e perfino la guida della macchina. Tutta la vita può trasformarsi preghiera in unione con la Madonna, che è fra noi e Cristo. ( Nota 63: A Medjugorje la Madonna è innanzi tutto Maestra di preghiera. Non vi è messaggio che non vi faccia riferimento. L’insegnamento della Regina della pace riguardo alla preghiera è insuperabile e rimarrà come uno dei più grandi doni di Maria all’umanità).

Non vi voglio stancare oltre con le mie considerazioni che ho fatto in ordine sparso, perché non sono ancora del tutto guarita e a volte vedo come le mie forze non mi permettono di pensare tanto. ( Nota 64: Marija è reduce da una delicatissima operazione durante la quale le è stato asportato un rene per darlo al fratello. Marija ha affermato che durate tutto il tempo dell’operazione le è apparsa la Madonna, la quale in preghiera seguiva con sollecitudine le varie fasi dell’operazione stessa).

Ora però., come io stessa sono stata libera nel parlarvi, così voi chiedete liberamente quello che avere nel vostro cuore.


Don Giannetto:

Anzitutto ti ringraziamo per questa ventata di Medjugorje che ci hai portato. Vorrei approfondire la richiesta del digiuno che ha fatto la Madonna. La mia preoccupazione è che i due giorni di digiuno alla settimana  rischino col tempo di diminuire come importanza a causa dell’abitudine, per cui oggi senza dubbio provo questo sacrificio e lo offro al Signore con tutto il cuore, ma nel medesimo tempo mi preoccupo che poi diventi in me una consuetudine . Infatti, mentre la preghiera si rinnova sempre perché è il pane della mia anima, il digiuno riguarda il mio corpo e non vorrei che, mentre il mio fisico si adatta, venisse a mancare il valore del sacrificio. Questa è la mia preoccupazione e credo che lo sia anche di qualcun altro  che sta facendo questo con l’aiuto del Signore, perché ti assicuro che si tratta di una cosa bellissima, ma nel medesimo tempo di una cosa non facile.


Marija:

La Madonna all’inizio ha domandato il digiuno una volta alla settimana, il Venerdì, e lo ha chiesto a pane e acqua per 24 ore. All’inizio noi abbiamo fatto le nostre esperienze, perché, quando la Madonna ci ha proposto il digiuno, noi non eravamo abituati e aspettavamo la mezzanotte per incominciare a mangiare  quelle cose che avevamo tralasciato  durante il giorno. La Madonna però al riguardo non ci ha ci detto nulla se era bene o male. La cosa più importante è di non mangiare nulla per 24 ore, da mezzanotte a mezzanotte, eccetto pane e acqua. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna quanto pane e acqua si poteva prendere, ma lei ha risposto che non è importante quanto ne prendevamo, ma la rinuncia a tutte le altre cose, assumendo solo pane e acqua durante quel giorno. Poi la Madonna ha chiesto anche un secondo giorno di digiuno nella settimana, il Mercoledì.  La Madonna ci ha spiegato che la preghiera e il digiuno sono così importanti che con essi si possono allontanare le guerre. La Madonna, oltre al digiuno a pane e acqua, ha proposto anche altre rinunce, in particolare a quelle nostre abitudini che portano al peccato e a tutto ciò a cui siamo particolarmente legati. ( Nota 65: L’invito a digiunare a pane e acqua il Mercoledì e il Venerdì affonda le sue radici nella tradizione monastica della Chiesa, che lo praticava in modo particolare nei tempi forti dell’anno liturgico. La proposta di un digiuno così impegnativo a tutti i fedeli che lo vogliano accettare, fa parte della richiesta di mortificazione, di sacrificio e di penitenza che, nelle varie apparizioni, la Madonna rivolge insieme alla preghiera, per ottenere da Dio la conversione dei peccatori e la pace divina per il mondo. Il digiuno tuttavia non deve mai scadere a dieta, ma, come precisa la Regina della pace, deve essere fatto col cuore e diventare un atto di amore verso Dio e verso di lei).

 

Marija ha tenuto la sua conversazione in lingua italiana. La dizione orale è stata leggermente adattata alle esigenze del testo scritto.