L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Sabato, 30 Luglio 2022

La vita è una corsa incessante che si ferma solo alla fine

Caro amico, ci si rende conto della vanità della vita quando i capelli imbiancano e le rughe ti ricordano il lavorio implacabile  del tempo.

Ti guardi indietro e ti sembra impossibile di essere arrivato così rapidamente alla fine.

La tua memoria fruga nel magazzino dei ricordi e fai fatica a credere che quel bambino che eri sia il vecchio che sei e che non ha più  l’animo di alzare gli occhi per guardare  avanti.

Non appena sei entrato nell’ingranaggio del tempo è incominciata una corsa sempre più frenetica, dalla quale era  impossibile uscire, verso un traguardo che era sempre  più in là, fino a diventare una chimera inafferrabile.

Forse ti salgono dal fondo del cuore le parole che hai sentito quando imparavi il catechismo e andavi alla Messa.

Non le hai dimenticate perché ti avevano colpito: “Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce.

Lo investe il vento e più non esiste e di sé non lascia più traccia” (Salmo, 102,15-16).

L’enigma più oscuro della vita lo avevi scoperto quando eri un bambino che cercava di fare i primi passi.

Vostro Padre Livio