L’ANGOLO DEL DIRETTORE

“L’Eucaristia è il cuore della fede” (a Mirjana – 2 Agosto 2019)

Cari amici, Gesù rivela la finalità ultima di questo mirabile sacramento, che è quella di unirci intimamente a Lui, trasformandoci in membra vive del suo mistico corpo. “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui”. L’unione con Dio è la meta finale dell’opera mirabile della creazione e della redenzione. Il disegno di Dio è quello di rendere partecipe l’umanità della sua gioia e della sua gloria, chiamandola a far parte della comunione eterna delle tre Persone divine.

Dio si è fatto uomo per elevare l’uomo alla partecipazione della divina natura. L’eucaristia si colloca in questa prospettiva di unione, spezzata dalla tragedia del peccato. L’uomo, staccato dal suo Creatore, era divenuto un tralcio secco, senza vita alcuna e condannato ad essere bruciato come le cose morte.

Il sacrificio di Cristo ha ottenuto il dono dello Spirito Santo “che è Signore e dà la vita”. Il tralcio secco è di nuovo innestato nella vite e fruttifica partecipando della sua linfa vitale. Qual è la differenza fra il tralcio e la vite? Indubbiamente è la vite che porta il tralcio e infonde in esso la vitalità e la capacità di fruttificare. Tuttavia si tratta di un unico organismo nel quale scorre la stessa linfa vitale.

Gesù con questa immagine descrive mirabilmente l’intima unione che egli desidera realizzare con  ogni uomo che ha redento col suo sangue. “Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla” (Gv 15, 5).

Padre Livio