L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Venerdì, 26 Febbraio 2021

Gesù è stato condannato a morte per aver affermato la sua divinità

Caro amico,  Gesù è stato processato e condannato a morte in nome di Dio, in nome della stato e in nome del popolo.  Contro di Lui i  nemici sono diventati amici, i poteri contrapposti si sono accordati, le antichi ruggini si sono dissolte e nuove alleanze sono state stipulate.

Quando c’è da fare guerra contro Gesù Cristo e la sua Chiesa gli schieramenti si estendono a macchia d’olio. Gli uomini si trovano facilmente l’accordo per affermare il dominio assoluto sul mondo, dando lo sfrato al loro Signore. Consumato il delitto, si daranno battaglia a vicenda.

Pilato, Erode e il Sinedrio procedono all’unisono, mentre la folla, nel primo plebiscito anticristiano della storia, opta la liberazione di un criminale. Gesù Cristo è sotto processo fino alla fine dei secoli e con Lui la sua Chiesa.

Perché questo odio implacabile, invisibile, ma onnipresente, che scorre nelle vene dell’umanità da due millenni?  Esiste una causa plausibile? O non sarebbe più semplice smascherare il nemico giurato di Dio e dell’uomo, il serpente accusatore?