L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Caro amico, tutti quelli che hanno un briciolo di umiltà si aprono alla fede. L’umiltà è un terreno (humus) dove attecchiscono i doni di Dio. Maria, la più umile delle creature, è anche la più grande credente. Se desideri la fede non aver vergogna di essere un mendicante. Vai alla ricerca tendendo la mano. Prendi atto di essere una creatura, che non ha in se stessa la capacità di salvarsi .Se non credi, inginocchiati e chiedi la grazia di credere. Alzandoti l’avrai già ricevuta. Non dire che ci vedi. E’ una presunzione fondata sulla menzogna. Come puoi dire di vedere se non sai né da dove vieni, né chi sei, né dove vai?

Professati cieco, e avrai la luce.  Siamo tutti ciechi dalla nascita, ai quali colui che è la Luce del mondo ha restituito la vista.  Quale illusione murarsi nell’io! Sarà la tua tomba in eterno. Decidi di uscire, scrollandoti di dosso la zavorra che ti soffoca. Togli dagli occhi le squame dell’incredulità. Un briciolo di umiltà sarà la tua salvezza. L’umiltà è l’ancella della fede. La prepara, la accoglie, la prende per mano e l’accompagna. Più diventi umile e più cresci nella fede. Gli umili, gli obbedienti, i servi inutili non perdono mai la fede.

E’ a rischio di perderla chi si crede, invece di credere. Se la superbia offusca l’occhio della mente, l’umiltà lo rende acuto. Più uno è umile e più Dio gli svela i suoi segreti. Più uno è piccolo e più diventa strumento della sua gloria. Più uno si svuota del suo orgoglio e più in Lui risplende la sapienza di Dio.

Padre Livio