L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Martedì, 16 Febbraio 2021

L’umile coraggio di Gesù nelle ore della sua Passione redentrice

Caro amico,  i tre anni della vita pubblica di Gesù sono stati di una intensità impressionante, ma costantemente sotto il segno della persecuzione. Il Salvatore del mondo è stato odiato e avversato fin dall’inizio.

La sua morte in croce, su uno dei più infamanti e dolorosi supplizi che l’uomo abbia mai inventato, è la logica conclusione di una ostilità che è andata crescendo come un fiume in piena.

Il E’ umanamente inspiegabile l’avversione che ha accompagnato la vita di Gesù. La sua persona emanava bontà, la sua sapienza illuminava, la sua potenza taumaturgica guariva. Gesù è passato in mezzo alle folle come un benefattore disinteressato.

Era umile, povero, indifeso. La sua parola svelava le ipocrisie, metteva in luce il marcio che c’è nei cuori, liberava la religione dalle incrostazioni dell’umana mediocrità.

Ma nel medesimo tempo chiamava alla conversione, donava il perdono, leniva le ferite, dischiudeva a tutti la possibilità di una nuova vita.

Nella persona di Gesù l’umanità ha visto brillare ciò che di più bello e più santo sia mai apparso sulla faccia della terra.

Il perché di un odio così implacabile manifesta il mistero di iniquità che opera nel mondo e nel cuore degli uomini. Nel medesimo tempo rivela il mistero divino di un amore paziente e sconfinato