L’ANGOLO DEL DIRETTORE

l'angolo del direttore P. Livio

In Gesù  non vi è la  minima discrepanza fra insegnamento e vita

Giovedì, 21 Gennaio 2021

Caro amico, in Gesù non si avverte la minima discrepanza fra insegnamento e vita, che è inevitabile anche nel migliore degli uomini. Fin dall’inizio della sua predicazione pubblica, la figura del rabbi di Nazarteth appare come il vangelo incarnato.

I suoi insegnamenti sono sublimi e resi sommamente credibili dal suo modo di essere e di vivere. La somma sapienza e la sublime santità conferiscono alla sua persona un fascino unico. E’ soprattutto durante le ore della Passione che la credibilità della sua dottrina appare assoluta.

L’amore per i nemici, che è l’apice del suo insegnamento morale, trova la sua più alta testimonianza nelle parole pronunciate dall’alto della croce. “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” ( Lc 23, 34).

Durante i tre anni di vita pubblica si è fatto di tutto per screditare Gesù agli occhi del popolo. Lo si è accusato di manipolare la legge di Mosè e di violarla. Gli si chiede con quale autorità osi fare simili cose ( Mc 11,28).

Vedendo la potenza con la quale si impone ai demoni, lo accusano di cacciarli con l’aiuto di Beelzebul, il capo  dei demoni ( cfr Lc 11,15).  Tuttavia il tentativo di delegittimare Gesù non è riuscito.

La sua autorevolezza non è mai stata scalfita per la perfetta armonia fra la grandezza della sua dottrina e la santità della sua vita. Le calunnie che gli lanciano contro sono come fango che secca e cade senza lasciare traccia.

Vostro Padre Livio