L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Gesù, pur nella consapevolezza della sua filiazione divina, si è sottomesso a Maria e Giuseppe

Venerdì, 15 Gennaio 2021

Caro amico,  Gesù, nella piena consapevolezza della sua divina filiazione, è stato sottomesso a Dio e agli uomini. Gli anni trascorsi a Nazareth, fino all’inizio della sua missione, lo vedono sottoposto all’autorità di Maria e di Giuseppe.

E’ una scelta che Gesù compie in obbedienza al Padre celeste. In ultima istanza l’obbedienza va sempre a Dio, anche quando passa attraverso la mediazione umana.

All’età di dodici anni, quando viene portato al tempio e là si ferma a discutere con i dottori della legge, ai suoi genitori che, angosciati, lo cercavano, risponde: “Perché mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2, 49).Ma subito dopo l’evangelista soggiunge: “Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso” (Lc 2,51).

Fino all’inizio della sua missione il Figlio di Dio si è volontariamente sottomesso a delle creature, indubbiamente sapienti e sante, come erano Maria e Giuseppe, ma tuttavia infinitamente lontane dalla sua divina grandezza.

I genitori si sono senza dubbio resi conto, man mano che Gesù cresceva “in sapienza età e grazia” (Lc 2,52), quale immenso significato avesse la sua quotidiana sottomissione.

Non finirà mai di stupire che tanta grandezza, quale mai si è vista in un uomo, possa sposarsi con una così radicale umiltà

Vostro Padre Livio