L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Mercoledì, 25 Novembre 20

Il perdono di Gesù in Croce è la salvezza del mondo

Caro amico,  le ore della passione di Gesù sono un crescendo impressionante di odio e di violenza. Gesù è come un agnello condotto al macello. Non si difende, non grida la sua innocenza, non si lamenta, non risponde agli insulti, non minaccia castighi.  Tace, prega, perdona.

Si preoccupa per Giuda e poi per Pietro. Il primo lo ha tradito, il secondo lo ha rinnegato. Mentre agonizza in croce, fra spasimi indicibili, dischiude le porte del paradiso a un malfattore condannato con lui.

La violenza lo assedia fin all’ultimo, come un’ onda limacciosa che tenta di inghiottirlo: “ Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: “ Ha salvato gli altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto.” Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: “ Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso” ( Lc 23, 35-37).

La cattiveria umana si è data convegno ai piedi della croce come una muta di cani ululanti.  Dall’alto del patibolo sono risuonate le parole che hanno dato inizio a un mondo diverso. “ Padre , perdona loro perché non sanno quello che fanno” ( Lc  23,33).

Non la vendetta, ma il perdono. Il cuore dell’uomo, anche il migliore, non ne è capace, a meno che non attinga a quella fonte inesauribile che è il Cuore di Gesù. Il perdono è la salvezza del mondo. Senza di esso l’orribile macelleria umana arriverebbe in breve alla soluzione finale. Il Mite di cuore ci ha salvato.

Vostro Padre Livio