L’ANGOLO DEL DIRETTORE

l'angolo del direttore P. Livio

Domenica, 17  Ottobre 2020

L’umanità di Gesù è santa e fonte di santità

Caro amico,  Gesù è un uomo nel quale non è presente il veleno del male. Anche i suoi contemporanei devono averlo intuito. Alla sua sfida:” Chi di voi può dimostrare che ho peccato?” ( Gv 6,46), non sanno che cosa rispondere. In lui non vi è quella inclinazione a commettere il male che è latente in ogni nato da donna e che si manifesta con sempre maggiore prepotenza nel  corso della vita.

La sua umanità è santa, ma non nel senso in cui noi chiamiamo santi gli uomini che praticano le virtù in modo eroico. Gesù è santo perché  il male non lo tocca, né dall’interno né dall’esterno.

Satana ne fa l’esperienza quando cerca invano di aprirsi una breccia. Il serpente antico, che è riuscito vittorioso nei confronti del primo Adamo, nonostante che  fosse elevato in grazia e ornato di eccelsi doni soprannaturali, ha dovuto allontanarsi da Gesù, respinto nella sua capacità di inclinare al peccato.

C’è una diversità di Gesù rispetto a tutti gli uomini che è la sua “impeccabilità”. Quando affermiamo che Gesù è in tutto simile a noi , eccetto il peccato, dovremmo riflettere più a fondo sul valore e su il significato di questa disuguaglianza.

Infatti il peccato è la vera tragedia del genere umano. E’ la malattia che corrode come un tumore l’esistenza  e nei confronti della quale l’uomo con le sue sole forze può ben poco.

Il peccato inquina il cuore, offusca la mente e poi  dilaga all’esterno come un veleno che porta infelicità, disperazione e morte. Il mondo intero è sotto questa atroce dittatura.

Vostro Padre Livio