L’ANGOLO DEL DIRETTORE

"La vostra anima è la cosa più preziosa che veramente vi appartiene" (Dal messaggio della Regina della pace a Mirjana di Medjugorje - 2 Novembre 2019)

Cari amici, La grazia battesimale si perde col peccato mortale, ma può essere riconquistata con la confessione. Il sacramento della penitenza è  di grande utilità per il cammino spirituale, anche quando l’anima è rivestita della grazia santificante. Di qui l’importanza che faccia parte della vita cristiana ordinaria insieme all’eucaristia. Se è praticato con profonda partecipazione interiore, è senza dubbio uno strumento molto valido per vivere e morire in grazia di Dio.

L’ efficacia della confessione nel cammino di santità risiede in modo particolare nell’atto di contrizione che è “il dolore dell’animo e la riprovazione del peccato commesso, accompagnati del proposito di non peccare più” ( Rito della Penitenza, 46). Sulla base della Sacra Scrittura la grande tradizione spirituale della Chiesa si è soffermata a lungo sull’importanza della contrizione, non solo come parte integrale del sacramento della penitenza, ma anche come elemento costitutivo della vita cristiana.

Infatti il perdono dei peccati, che Gesù Cristo ha espiato al nostro posto e a nostro favore, viene concesso solo se il cuore è pentito e formula il proposito di cambiare vita. Il dolore dei peccati e la decisione di non peccare più è ciò che Dio attende per accogliere di nuovo nella sua amicizia coloro che si sono allontanati nel peccato. La figura del buon ladrone, col suo straordinario atto di fede e di contrizione, ci incoraggia ad aver fiducia nella Divina Misericordia nonostante  i peccati che possiamo aver commesso.

Vostro Padre Livio