L’ANGOLO DEL DIRETTORE

"La vostra anima è la cosa più preziosa che veramente vi appartiene" (Dal messaggio della Regina della pace a Mirjana di Medjugorje - 2 Novembre 2019)

Cari amici, gli ammonimenti di Gesù sulla necessità di essere rivestiti della veste nuziale (cfr Mt 22, 12-14) e l’insegnamento della Chiesa, secondo il quale vanno all’inferno le anime che muoiono in stato di peccato mortale,  costituiscono per il cristiano un forte impegno a vivere costantemente in grazia di Dio.  La grazia santificante, che fa del battezzato un figlio di Dio, il tempio dello Spirito Santo e un erede della vita eterna, deve essere un tesoro da difendere e da conservare.

Il cristiano che vive in grazia di Dio è un membro vivo del corpo di Cristo. E’ un tralcio unito alla vite, che dà frutti in abbondanza per la vita eterna. Al contrario, se si trova in stato di peccato mortale, è come un tralcio secco che rimane infruttuoso: “Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (Gv 15, 6).

Quando il cristiano disgraziatamente perde la grazia dell’innocenza battesimale, ha la possibilità di riacquistarla col sacramento della confessione. In questo modo è di nuovo unito a Cristo e in cammino verso la vita eterna.  L’impegno a vivere costantemente in grazia di Dio e a non lasciar passare un solo giorno in una situazione di morte spirituale è una delle raccomandazioni più accorate dei maestri di vita spirituale.

“Siccome non conosciamo né il giorno né l’ora, bisogna, come ci avvisa il Signore, che vegliamo assiduamente, affinché, finito l’unico corso della nostra vita terrena, meritiamo con lui di entrare al banchetto nuziale ed essere annoverati fra i beati, né ci si comandi, come a servi cattivi e pigri, di andare al fuoco eterno, nelle tenebre esteriori dove ci sarà pianto e stridore di denti” (Lumen Gentim, 48)
Vostro Padre Livio