L’ANGOLO DEL DIRETTORE

"La vostra anima è la cosa più preziosa che veramente vi appartiene" (Dal messaggio della Regina della pace a Mirjana di Medjugorje - 2 Novembre 2019)

Cari amici, la nota distintiva del cristiano nel modo di affrontare la vita è la chiara visione del fine ultimo e la ferma volontà di raggiungerlo. Durante il tempo del suo pellegrinaggio tiene costantemente gli occhi fissi al traguardo finale dell’eternità. Tutto ciò che fa, lo considera un mezzo per raggiungere il fine. Il paradiso da conquistare è la sua preoccupazione primaria e ad essa subordina ogni altra cosa.

La grande tradizione spirituale insegna che l’esistenza terrena va compresa e vissuta “sub specie aeternitatis” (dal punto di vista dell’eternità), cioè dalla parte di Dio. Questi significa che occorre guardare al dono di vivere come all’occasione unica che  è data all’uomo per conoscere e amare Dio e partecipare alla sua gloria in cielo. Alla moltitudine alle prese con i problemi quotidiani del vivere, parlare di paradiso potrebbe sembrare un’evasione. Una bella prospettiva, un sogno piacevole, ma quanto aderente alla realtà? Eppure, o esiste il paradiso che Dio ci ha rivelato oppure la vita rimane senza una prospettiva valida.  Può sorprendere che la felicità, l’immortalità, la gioia in un mondo rinnovato, dove “ non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cosa di prima sono passate” (Ap 21, 4) possano lasciare perplesso l’uomo carnale. Eppure questo è il fine della vita che Dio ci ha posto dinanzi, perché potessimo camminare alla sua luce, senza lasciarci deviare dai miraggi o scoraggiare dalle difficoltà.

Vostro Padre Livio