L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Dal cuore dei Beati si eleva un “grazie” eterno

Cari amici, per il mese di Novembre continuiamo le nostre riflessioni sulla vita eterna, che Dio ha preparato a tutti coloro che lo amano e alla quale dobbiamo tendere con tutte le nostre forze.

In paradiso insieme all’adorazione e alla lode sale all’Onnipotente l’inno di ringraziamento per il mirabile piano della creazione e della redenzione, che ha elevato la natura umana fino a divenire partecipe della natura divina. Nella contemplazione di Dio faccia a faccia comprendiamo la grandezza incommensurabile dell’uomo, creato “capace di Dio” e che cosa significhi l’unione con Gesù Cristo, grazie alla quale siamo divenuti figli ed eredi. “Eredi di Dio, coeredi di Cristo” (Rm 8,17).

L’amore prodigo e senza confini di Dio Creatore, di Cristo Redentore e dello Spirito Santificatore si manifesterà agli occhi dell’anima resi finalmente capaci di contemplarlo. Se qui sulla terra ci riempie di stupore la Divina Misericordia, tanto da far esclamare a Santa Caterina da Siena che Dio è pazzo d’amore per le sue creature, quale non sarà in cielo la nostra ammirazione per l’opera di Dio e la gratitudine per ciò che ha fatto per noi, creature fragili e infedeli?

In cielo si eleva dai cuori un “grazie” eterno per ciò che Dio ha osato fare, rendendo partecipi della sua gloria le moltitudini dei peccatori. Il ringraziamento è un inno che coinvolge tutte le creature, chiamate dal nulla all’essere, dal peccato alla grazia, dalla caducità alla salvezza, ma riguarda anche ognuno personalmente. Ogni anima è stata beneficata in una misura che gli occhi della carne non potevano vedere, ma che in cielo si rivela nella sua unicità. Da ogni cuore sale anche un grazie speciale, perché ognuno è stato guardato, protetto e aiutato da Dio come se fosse la pupilla del suo occhio.

Vostro Padre Livio