L’ANGOLO DEL DIRETTORE

l'angolo del direttore P. Livio

Sabato, 23 Marzo 2024

Senza il pentimento e il perdono di Dio l’anima perisce eternamente

Caro amico,
i primi cristiani hanno presto sperimentato che il battesimo, benché tolga i peccati e rivesta l’anima della grazia santificante, lascia in noi la “concupiscenza”, cioè una certa spinta al male, che in sé non è peccato, ma che tuttavia vi predispone.

Anche dopo il battesimo si possono commettere dei peccati mortali, che ci privano della grazia santificante e che riducono l’anima in uno stato di morte spirituale.

La situazione di peccato mortale è di estremo pericolo per l’anima perché, morendo in questo stato, senza il pentimento e il perdono di Dio, essa perisce eternamente. “Morire in peccato mortale senza esserne pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da Lui per nostra libera scelta” (Catechismo C. C. 1033).

Vostro Padre Livio