L’ANGOLO DEL DIRETTORE

“Non c’è più tempo per esitare ad inginocchiarvi dinanzi a mio Figlio, a riconoscerlo come Dio” (Dal messaggio della Regina della pace a Mirjana di Medjugorje - 2 Settembre 2019)

Cari amici, gli Apostoli hanno creduto nella divinità di Gesù già prima della sua Resurrezione. La persona del Maestro è apparsa credibile ai lor occhi. Pur nella condivisione dei limiti della nostra natura umana, Egli mostrava una dimensione divina. Credere alla sua testimonianza, inaudita e, per la mentalità ebraica, anche blasfema, non poteva che essere opera dello Spirito Santo. Nel medesimo tempo era anche una decisione della libera volontà, sorretta dalle considerazioni di una ragione senza pregiudizi, che riteneva la testimonianza di Gesù su se stesso sincera e credibile.

Gli apostoli non si sono “inventati” la divinità del Cristo, per auto-consolarsi dopo la sua morte. Se non avessero incontrato il Risorto non avrebbero certo trovato la forza per affrontare tutti, nessuno escluso, fatiche e persecuzioni e infine il martirio. Essi hanno creduto prima della morte di Gesù alla sua divinità. Il loro cammino di fede è stato progressivo, oscuro, non esente da tentennamenti, ma alla fine vittorioso, nonostante la prova tremenda della passione, quando la loro fede è stata scossa fin dalle fondamenta.

Questa decisione degli apostoli di fronte alla persona di Gesù è quella che ogni uomo deve compiere per diventare cristiano. E’ il passo coraggioso della fede, con il quale l’uomo  decide del suo destino eterno: “Chi crederà sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Marco, 16,16). Queste parole di Gesù hanno un valore eterno e risuonano solenni anche in questo nostro tempo, quando il tradimento della fede si consuma silenziosamente in tanti cuori. “Un uomo che dice di essere Dio?” si chiedono increduli e ironici. “Questo linguaggio è duro, chi può intenderlo?” (Giovanni, 6,60).  “Ha un demonio”, “Bestemmia!”, “E’ fuori di sé!”, dicevano.

Che cosa hanno ottenuto costoro? Hanno avuto successo coloro che in diverse epoche della storia hanno “programmato” la “soluzione finale” del cristianesimo? Gesù Cristo invece è più vivo che mai e tutti coloro che credono in lui sanno che lui solo ha parole di vita eterna. Quando gli uomini penseranno di poterlo finalmente eliminare, lo vedranno venire sulle nubi del cielo, in potenza e gloria grande a giudicare la terra intera.

Vostro Padre Livio