L’ANGOLO DEL DIRETTORE

“Non c’è tempo per esitare ad inginocchiarvi dinanzi a mio Figlio, a riconoscerlo come Dio” (Dal messaggio a Mirjana ,2 Settembre 2019)

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Cari amici, poniamoci  un interrogativo: “Non era Adamo costituito in grazia, santità e sapienza, oltre a tutti i doni di cui il Creatore aveva rivestito il primo uomo? Eppure non ha resistito alla seduzione del serpente. Al nemico del genere umano non sfugge la presenza di Gesù. Egli attende e nel medesimo tempo teme la sua venuta. Il drago nel suo orgoglio smisurato si accinge a sferrare l’attacco. Possiamo escludere che coltivasse la speranza di vincerlo? Satana, sottile, penetrante e spietato come soli lui sa essere, lancia i suoi strali avvelenati. Quale uomo avrebbe potuto resistere?

Ciò che colpisce in Gesù è la forza regale con la quale respinge ogni tentazione. La sua carne non trema, il suo cuore non vacilla, la sua mente non entra in confusione. La potenza di seduzione del nemico non trova nessuna eco nella santa umanità del Cristo. Egli rimane fermo come una roccia nella luce della verità e nella grazia della santità. Non vi è un solo passo del vangelo, il quale non è certo tenero con le fragilità degli apostoli, che faccia presagire benché la minima debolezza da parte di Gesù.

E’ questo che più meraviglia nell’umanità del Cristo, così simile a noi e così diversa. In lui non si agita la bestia dalle sette fameliche bocche ( superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia) e dai mille tentacoli. Il male è fuori di lui, ma non in lui. Il male lo assedia e lo aggredisce, senza poterlo afferrare. La sua mente è nella luce e la sua volontà è  ferma nel bene, come mai si è verificato in nessun altro essere umano. Come spiegare un simile mistero e una cosi radicale eccezione?

L’ eccelsa santità di Gesù è indubbiamente la realtà più stupefacente della storia umana. Al suo paragone anche gli uomini migliori sono come lucignoli fumiganti di fronte alla luce abbagliante del sole.  In Gesù si è dato convegno tutto ciò che di più bello esiste nelle aspirazioni dell’uomo: la bontà, l’umiltà, la sincerità, la mitezza, la purezza, la povertà,  il coraggio, la pazienza, la generosità, il perdono e tutto ciò di cui gli uomini, più o meno soggetti al peccato, sentono nostalgia.

Padre Livio