L’umiltà operosa di San Giuseppe

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Se la Madonna è “umile ed alta più che creatura” (Dante), la medesima affermazione la possiamo fare anche per S. Giuseppe, sia pure su un piano diverso. L’umiltà è il tratto distintivo del Custode del Redentore e dello Sposo castissimo della Beata Vergine Maria. Giuseppe è il personaggio biblico che eccelle su tutti per il suo nascondimento e per l’obbedienza e il coraggio che lo contraddistinguono. Giuseppe non ci ha lasciato una sola parola. Non parla, ma ascolta ed esegue nel silenzio i comandi del Signore. E’ l’esempio insuperato di chi parla di Dio con la sua vita nascosta e laboriosa. Il suo atteggiamento interiore è quello del servizio fedele, della presenza premurosa, della dedizione alla missione ricevuta. Le sue decisioni sono rapide e coraggiose, in tutto conformi ai desideri dell’Altissimo. Giuseppe è un lavoratore, ha le mani callose, è un povero falegname. Ci insegna il valore della fatica e la bellezza della vita semplice nella quotidianità della casetta di Nazareth e non con la vacuità delle parole. La presenza di S. Giuseppe nella Chiesa, della quale è il Patrono e il Protettore, è ugualmente discreta e tutta orientata alla gloria di Gesù e della sua Santissima Madre. Nessun santo, dopo la Madonna, è amato dai fedeli come S. Giuseppe. Caro S. Giuseppe, in questa tua festa, dona alla Chiesa la tua umiltà e la tua fedeltà. Aiutaci a spogliarci della nostra voglia di eccellere e della nostra presunzione. Aiutaci a metterci al servizio di Gesù e Maria come hai fatto tu.

Vostro Padre Livio