La vita non finisce con la morte

Foto per editoriale

Dinanzi allo spettacolo terrificante del terremoto la nostra situazione sulla terra manifesta tutta la sua precarietà. Ci rendiamo conto che l’uomo non è affatto il padrone del mondo e della sua vita e che tutto ciò che ha costruito nei secoli può essere ridotto in polvere in pochi minuti. E’ una lezione di umiltà che non impariamo mai abbastanza, specialmente oggi, in cui l’uomo viene messo sul trono che appartiene a Dio. La condizione di ogni essere umano che viene al mondo è segnata irrimediabilmente del dolore, dal male e dalla morte. I palliativi sono poca cosa e, da quando è incominciata l’avventura umana sulla terra, è cambiato ben poco. L’uomo non può salvarsi da solo e risalire da questo abisso senza fondo. Il perché di questa situazione ce lo ha rivelato la Parola di Dio: la sofferenza e la morte sono entrate nel mondo a causa del peccato. Solo distruggendo il peccato, si distrugge il male e la morte, che affliggono la condizione umana. E’ l’Agnello di Dio, che ha espiato sulla croce il peccato del mondo e che è risorto vittorioso, Colui che ha vinto per tutti noi. Lui ci consente di guardare alla scena straziante di quei cadaveri estratti dalla macerie alla luce della sua resurrezione. La vita non finisce con la morte e il destino che ci attende è la gloria della vita eterna. E’ necessario aprire il cuore a questo annuncio di grazia, perché senza la speranza cristiana la vita non ha un senso, come una strada senza una via di uscita. La Madonna, che è con noi con una presenza reale e vivente, ci rende certi che il cielo è la meta che ci aspetta e alla quale dobbiamo tendere.

Vostro Padre Livio