Il bilancio spirituale del Giubileo

Foto per editoriale

Con la festività di Gesù Cristo, Re dell’universo, si chiude la porta santa di S. Pietro e con essa il Giubileo della Divina Misericordia. I venti milioni di pellegrini confluiti a Roma sono un numero rilevante, anche se inferiore a quella dell’anno 2000. In questa particolare occasione però Francesco ha disposto che circa diecimila porte sante fossero aperte in tutto il mondo, persino nelle carceri. Il fiume della misericordia è sceso sulle teste e nei cuori di innumerevoli persone, ben consapevoli di averne bisogno. Il vero bilancio è già stato fatto in Cielo, dove il cuore del Buon Pastore, che conosce le sue pecorelle una ad una, ha esultato di gioia per ognuna di loro che è ritornata all’ovile.
Il grande lascito del Giubileo sono le anime che si sono avvicinate a Dio lungo la via della conversione, ridando vitalità al sacramento della Confessione, col quale i peccati vengono perdonati e i morti risorgono a vita nuova. Grazie all’infaticabile testimonianza di Papa Francesco, in questo anno di grazia abbiamo imparato a scoprire il volto paterno di Dio, che è infinita misericordia, alla quale abbandonarsi totalmente. L’amore di Dio, che si è manifestato in Cristo Gesù, è il cuore del cristianesimo.
Accogliere questo amore, viverlo nella propria vita e portarlo in dono ai fratelli, in particolare a quelli che non lo conoscono, è l’impegno che dobbiamo prendere al termine di questo anno della misericordia. E’ infatti l’amore di Dio, diffuso nei nostri cuori, la medicina di cui il mondo ha bisogno e la forza vittoriosa che porterà in dono all’umanità un tempo di primavera.
Vostro Padre Livio