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Monastero Stella Maris
H. 16.00: IN COLLEGAMENTO CON LA TERRA SANTA-HAIFA – ALTA GALILEA, MONTE CARMELO
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UN PO’ DI STORIA..
Nel Primo Libro dei Re dell’ Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico “giardino”), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal. Qui, in seguito, si stabilirono delle comunità monastiche cristiane. I crociati, nell’ XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio.
Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola
Il Monte Carmelo, dove secondo la tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’ Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’ Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin.
Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’ Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.
La Basilica di Stella Maris è un bell’edificio i cui interni sono rivestiti di un marmo bianco molto brillante e ben disposto, al punto che i visitatori a volte pensano che le pareti siano dipinte.
Nella cupola, decorata dal carmelitano maltese Luigi Poggi (1924-1928), sono rappresentati episodi biblici, tra i quali spicca il profeta Elia che sale al cielo in un carro di fuoco.
La statua della Vergine Maria collocata al centro dell’altare maggiore, che poggia su una base realizzata in cedro del Libano, è molto venerata dai cristiani del luogo.
Sotto l’altare si apre la grotta di Elia nella quale, secondo l’Antico Testamento, il profeta visse per qualche tempo. Al suo interno si trova un altare tagliato nella roccia, sul quale è collocata una piccola statua in bronzo del profeta.
Sulle lesene all’interno della basilica vi sono quattro bassorilievi che ricordano altrettanti santi carmelitani: santa Teresa d’Avila, san Giovanni della Croce, santa Edith Stein e santa Mariam Bouardy.
All’ingresso della basilica, nella stanza sulla destra, si trovano un presepio permanente e una vetrina, nella quale sono esposti alcuni reperti dell’antica basilica bizantina su cui è stata costruita l’attuale chiesa.
Di fronte all’ingresso della basilica sorge una piramide eretta a ricordo dei soldati francesi caduti dopo la ritirata di Napoleone (1799), che reca la seguente scritta: «Come sono morti gli eroi in battaglia» (2 Sam 1,25)! Essa riecheggia il lamento del re Davide per la morte di Saul e di Jonathan.
Sul lato opposto della strada, davanti all’edificio del faro, si erge una colonna sormontata dalla statua dell’Immacolata Concezione. Il monumento fu eretto nel 1894 per iniziativa del popolo cileno, che volle così onorare la Patrona della nazione.