Gesù col cuore in mano

Foto per editoriale

L’immagine di Gesù col cuore in mano, circondato di spine e fiammeggiante di amore, è uno dei segni più potenti del cristianesimo. Così infatti è apparso a S. Margherita Maria Alacoque pronunziando parole che non potranno mai più essere dimenticate: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudine e disprezzo”. Dio è amore prodigo e senza confini e lo ha manifestato ai nostri occhi annebbiati attraverso il Cuore di suo Figlio, che ha portato a compimento l’opera della redenzione fino al colpo di lancia che gli ha trafitto il Cuore, perché rimanesse come testimonianza di amore fino alla fine dei secoli. In questo mese guardiamo a quel Cuore e chiediamo la grazia di comprendere che diventare cristiani significa cambiare il cuore. Se il cuore non si apre a Dio per accogliere il suo amore e non si rivolge al prossimo per donarlo a sua volta, non siamo ancora diventati cristiani. La vera rivoluzione che trasformerà il mondo in un angolo di paradiso è quella che incomincia dal cambiamento dei cuori. Se i cuori degli uomini rimangono orgogliosi, duri e impietosi la vita sulla terrà sarà un inferno, nonostante tutte le illusorie conquiste del progresso. Guardiamo al Cuore di Gesù umile, mite e misericordioso e lasciamo che la forza del suo amore guarisca i nostri cuori malati. Come Gesù, teniamo il cuore in mano e cambieremo in meglio il mondo.

Vostro Padre Livio