L’ANGOLO DEL DIRETTORE

Lunedì, 7 Settembre 20

La fede in  Gesù Cristo è una luce superiore non una malattia mentale

Caro amico, come spiegare che le persone che incontrano Gesù risorto cambiano radicalmente vita, tanto che tu, incontrandole ne rimani stupito? Alla luce della ragione il fatto rimane inspiegabile.

Il tentativo di ridurre la fede a una forma di malattia mentale è penoso e non meriterebbe di essere preso in considerazione. L’ateismo di ieri e di oggi lo ripete senza accorgersene che si copre di ridicolo.

Lucrezio, sulla scia di Epicuro, affermava che la religione nasce dalla paura. Marx in fondo non diceva nulla di nuovo asserendo che la fede è una fuga consolatoria dalle problematiche sociali. Lo stesso dicasi di Freud, per il quale il sentimento religioso sarebbe una sublimazione delle pulsioni sessuali.

Vi è una bella dose di arroganza per squalificare la moltitudine di quelli, fra cui le più grandi personalità della storia, che hanno avuto una visione trascendente della vita.  Io vorrei sapere perché dovrei essere considerato un “pazzo” o  un “allucinato” per il solo fatto che vivo un rapporto di intima amicizia con Gesù, che è la luce e la forza della mia giornata.

Vorrei sapere perché mi troverei ancora nell’età infantile della vita, per il solo fatto che prego Dio e perché credo nell’esistenza del paradiso.

Mi piacerebbe anche sapere per quale motivo sono da considerarsi persone adulte, mature e razionali quelle che credono che fra l’uomo e un lombrico non vi è nessuna sostanziale differenza, in quanto ambedue vengono dalla terra e ad essa ritornano..

Vostro Padre Livio