La Corte ha deciso con una maggioranza schiacciante: 7 a 2. Hanno votato contro solo i giudici Sonia Sotomayor (nominata da Barack Obama) e Ruth Bader Ginsburg (scelta da Bill Clinton). I moderati, invece, hanno fatto squadra con gli iper-conservatori Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh, selezionati da Trump.
Il contenzioso giudiziario non è finito. Ci sono altri ricorsi pendenti nelle corti federali Usa. Ma la sentenza della Corte è un segnale chiaro. Ecco perché la Casa Bianca ha reagito con euforia. Da un anno e mezzo ormai Trump e i suoi consiglieri, a cominciare da Stephen Miller, stanno cercando un modo per arginare il flusso dei migranti alla frontiera. Promessa centrale nella campagna elettorale del 2016 e tema chiave per la corsa alla rielezione nel 2020. Il progetto del Muro si è ridimensionato e comunque è in grave ritardo. Spedire i militari al confine non ha funzionato e separare i bambini dalle famiglie ha suscitato la sacrosanta indignazione mondiale.
Al momento l’unica strategia rimasta in campo è quella degli accordi con il Messico e con i tre Paesi dell’America centrale da cui partono le carovane. Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador si è impegnato a schierare la guardia nazionale a Nord, lungo il border con gli Usa, e a Sud, con il Guatemala. Risultato? Secondo i dati della Us Customs and Border protection, nel mese di agosto gli agenti hanno arrestato 64 mila persone sorprese ad attraversare clandestinamente la frontiera: è il 22% in meno rispetto al luglio scorso e il 60% in meno rispetto a maggio, quando venne raggiunto il picco di 130 mila fermi.
Ma i messicani avranno gravi difficoltà a gestire anche l’ondata dei richiedenti asilo che, dopo la sentenza della Corte, verrebbe automaticamente rimbalzata dagli americani nel territorio confinante. Per le associazioni che difendono i diritti civili, la decisione dei giudici di Washington «è una condanna a morte per i migranti». I trafficanti, invece, si preparano a rialzare i prezzi per un passaggio da una sponda all’altra del Rio Grande.